«Nell’arco di tutti questi anni, io sono stata una persona che ha vaccinato, ho vaccinato mio figlio, ho fatto vaccini agli altri.
Perché stavo nel luogo giusto per fare i vaccini, stavo alla prevenzione, lì si fanno i vaccini.
Quindi per un mucchio di tempo ho seguito quello che mi avevano insegnato. Negli ultimi anni, chiaramente, le mie posizioni sono completamente cambiate».
Inizia così l’intervento della dottoressa Anna Rita Iannetti, Medico di Prevenzione, Esperta in Medicina Biointegrata e PNEI, dal titolo: “Microbiota intestinale e sviluppo immunità naturale“.
La relazione è stata tenuta durante il convegno: “Il principio dell’autodeterminazione al trattamento sanitario“.
Gli altri relatori erano il dottor Domenico Mastrangelo, Medico, Ematologo, Oncologo, Oftalmologo, Ricercatore UniSi, Master in Farmacologia e Responsabile Scientifico di AURET; l’avvocato Roberto Mastalia, Esperto in “Medical Malpractice” e Presidente di AURET; il professor Francesco Cianciarelli, Docente Universitario, Scrittore e Giornalista.
L’incontro, organizzato da AURET, Associazione Autismo, Ricerca e Terapie, si è svolto a Terre di Ea, Tortoreto, il 15 giugno 2018.
L’intervento della dottoressa Iannetti è stato apprezzato da tutti gli ascoltatori presenti, compreso il vice sindaco del comune di Tortoreto, che ha espresso pubblicamente i suoi complimenti.
Molto interessante il dibattito finale, nel quale la dottoressa non si è sottratta alle domande del pubblico. Prima di lasciarvi al video, trascriviamo alcuni stralci che riteniamo importanti.
Prevenzione significa essere vaccinato?
«Se tu vuoi parlare di scienza, attualmente, ti devi occupare delle malattie croniche degenerative, che sono a carico di una disfunzione ambientale. Che è creata e di cui tu non sai niente e non te ne occupi.
Le malattie virali, le malattie batteriche, nelle nostre latitudini, sono ridicole, non sono quelle il problema.
Quindi tu mi sposti la tua visuale per fare una prevenzione di qualcosa che non esiste come problematica e di quell’altra problematica, che invece abbiamo i bambini che hanno malattie che prima vedevamo nei quarantenni, la prevenzione non se ne occupa».
Alla domanda: «Perché, secondo lei, avviene questo?» la dottoressa Iannetti risponde:
«Perché è molto più semplice avere un ammalato da curare che non avere più malati. Se noi facessimo una prevenzione primaria degna di questo nome, avremmo un crollo dei malati».
Chiedono ancora: «È tutta cattiva coscienza, secondo lei, oppure…?» E il medico:
«No, c’è una grande ignoranza, i miei colleghi sono ignoranti, non lo fanno perché sono cattivi. I miei colleghi pensano che quella sia la medicina. Però sono manovrati.
Qualche volta dico a un mio collega: ma tu come fai a farti aggiornare soltanto da quello che viene dalle case farmaceutiche? Mi dicono: ma tu sei strana. Continui a leggere i libri. Dovresti leggere solo gli articoli.
Loro leggono solo gli articoli. Leggono l’articolo che gli serve per vedere se devono curare con quella molecola, se devono usare quel macchinario per fare diagnosi… Stanno in un tunnel e pensano che quella sia scienza. Il problema è questo: pensano di essere degli scienziati».
Tratto da:https://www.informarexresistere.fr/medico-per-anni-ha-vaccinato/
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