Lunedì 23 luglio ore 18,39. L’incendio è appena scoppiato a Kallitechnoupolis con il vento che spira fortissimo. In un video si vedono i primi “fuggiaschi” che scendono dalle colline in fiammeper cercare riparo. In un batter d’occhio la furia dei roghi avvia quel processo che avrebbe portato, due giorni dopo, a toccare quasi 100 morti. Sullo sfondo, appena due vigili del fuoco che assistono inermi al disastro intorno ai boschi di Maratona. È l’icona della tragedia greca di questa estate, che però ha radici lontane.
L’EREDITÀ DELL’AUSTERITÀ
La domanda che tutti si fanno oggi è se l’austerità abbia contribuito all’insicurezza in Grecia, in particolar modo dopo i tagli verticali a polizia e vigili fuoco, visto a considerato che in occasione degli incendi degli anni passati non si erano avuti ritardi né insufficienza di mezzi e uomini. Tra i sette tagli complessivi a stipendi, pensioni e indennità effettuati in Grecia dai creditori internazionali dal 2013 ad oggi (in tutto al 40%), ci sono anche quelli ai ministeri e alle forze dell’ordine. I tagli nella Protezione civile ammontano a 34 milioni. L’accordo ottenuto da Tsipras nel maggio 2017 che è valso il 2% del Pil ha sì consento alla Grecia di poter centrare un avanzo primario al 2,2% del Pil nel 2018 e al 3,5% per il triennio 2019-2021 (numeri su cui non v’è al momento certezza) ma prevedono altri tagli alle pensioni fino a un massimo del 18% degli importi attuali dal 1 gennaio 2019, con una mannaia anche su quelle di reversibilità. Secondo i dati Eurostat, il potere di acquisto in Grecia è crollato del 24%, con più di un quarto della popolazione costretto a vivere in estrema povertà (nel 2008 era la metà). Nel 2017 circa 130mila persone hanno detto di no alle eredità lasciate dai parenti. Il motivo? Non avevano sufficienti denari per pagarvi le tasse. I trasferimenti diretti dello Stato ai ministeri sono stati diminuiti complessivamente del 50%.

Un anno fa 5mila vigili del fuoco erano scesi in piazza ad Atene, nella consueta Piazza Sintagma, per dire no all’ennesimo provvedimento che prevedeva un taglio di 4mila unità su 12mila. Mezzi obsoleti, idrovore vecchie o con le gomme a terra, che hanno raggiunto i cinque punti degli incendi 120 minuti dopo gli allarmi. Lo stipendio di un dirigente (militare, poliziotto o vigile del fuoco) è di 1185 euro. Guadagnano meno gli altri più bassi in grado. Addirittura lo scorso 16 luglio il governo, nonostante la penuria di mezzi e uomini, aveva deciso di donare due veicoli antincendioai comuni al confine con l’Albania, in nome di una ritrovata amicizia politica con il paese delle Aquile. Tre settimane fa, per ovviare ai rischi che queste professioni portano in pancia, il ministro della Difesa Panos Kammenos aveva deciso di aumentare di 100 euro lo stipendio a militari, vigili del fuoco e poliziotti in servizio in aree geografiche con caratteristiche simili con quelle di Evros e le isole dell’Egeo. In particolare al confine continentale con Epiro, Macedonia, Tracia, e l’isola di Skyros, ma considerato dalle stesse forze dell’ordine solo un’elemosina.
ASSUNZIONI E TAGLI
Lo scorso mese di marzo il governo aveva deciso di continuare con le assunzioni di vigili del fuoco cosiddetti “stagionali”, ovvero per il solo periodo estivo e primaverile. Ben 1500 posti erano stati annunciati, tra 343 conducenti e 1157 vigili (con 12 milioni di euro presenti nel bilancio) da pescare negli appositi elenchi di emergenza. Ma non sono bastati evidentemente. Anzi, cozzano con la nuova legge sulla previdenza sociale partorita dal ministro Katrugalos, fedelissimo di Tsipras. Infatti lo scorso mese di settembre erano stati diffusi i dettagli relativi ai nuovi stipendi collegati alle imposte sulle assicurazioni: con una vera e propria in emorragia quanto a salario. Un dirigente dei vigili del fuoco con 20 anni di servizio con il nuovo regime previsto dal governo Tsipras si vede ridotto il reddito di circa 80 euro mensili, che salgono a 115 euro al mese a causa della retroattività della misura che prevede una restituzione allo stato di circa 1400 euro. Va peggio a chi ha 31 anni di servizio: il taglio è di circa 225 euro al mese. E causa della retroattività del libro paga, gli verrà chiesto di restituire circa 2700 euro.

MACCHINA ORGANIZZATIVA? NO, GRAZIE
I primi testimoni hanno riferito che per molto tempo non si sono visti né soccorritori né l’ombra della macchina organizzativa. Detto dell’assenza strutturale di un piano di emergenza, ragion per cui in queste ore traballa la poltrona del ministro dell’interno Panos Skourletis, oggi in Grecia la parola passa agli esperti di sicurezza secondo cui per ben due ore non c’è stata traccia di vigili del fuoco sotto Maratona. Centoventi minuti in cui i cittadini sono stati lasciati al loro destino. A Mati ci sono testimonianze di alcuni cittadini che descrivono il loro salvataggio come un caso di fortuna. Zero anche sulla prevenzione, come riportato dall’esperta ambientale Christina Theohari: “Siamo stanchi di dirlo, di ripeterlo, non vediamo mai muoversi niente”. Non sono solo i vigili del fuoco ad essere stati colpiti dai tagli: idem i poliziotti, costretti oggi a circolare su auto vecchie (Citroen Xsara o Skoda), con molti chilometri e con uno stipendio di 900 euro. Risultato? Impennata di reati, retate ormai rare, poca voglia di rischiare la pelle per pochi euro. Un mese fa una pattuglia era andata in un quartiere ateniese a notificare un provvedimento giudiziario ad un cittadino per traffico di droga: quando i vicini hanno visto che erano agenti, hanno puntato un mitra fuori dal balcone, facendoli fuggire. I sobborghi di Atene come il Sudamerica, dove la criminalità albanese e balcanica fanno il bello e il cattivo tempo. Anche i militari hanno subito il medesimo destino: il pilota del Mirage che lo scorso maggio è caduto assieme al suo caccia prendeva solo 1500 euro per rischiare la vita sui cieli dell’Egeo.

Tratto da:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/26/incendi-grecia-pochi-mezzi-per-i-vigili-del-fuoco-e-zero-piani-di-emergenza-i-tagli-per-la-troika-dietro-il-ritardo-dei-soccorsi/
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