giovedì 30 aprile 2020

Coronavirus, i DCPM di Conte sono incostituzionali: dopo Sabino Cassere e Antonio Baldassare si aggiunge Annibale Marini un altro giudice emerito della corte costituzionale


L'installo Conte è solo un burattino che è arrivato all'ambita poltrona che occupa solo perché in tempi di crisi a chi gestisce davvero il potere politico-economico non interessa più occuparla direttamente, e preferisce piazzarci un prestanome, o meglio un prestaculo che ci si bruci le chiappe al suo posto. Questo governo si chiama del tradimento e deve essere processato per l'alto tradimento.

Roma, 29 apr. (Adnkronos) - di Roberta Lanzara

La compressione di un diritto di libertà va circoscritta nel tempo. Pertanto guardando oltre la tempesta 'Dpcm-Decreto' "anche qualora si ritenesse che è sufficiente il fondamento del decreto legge per adottare il Dpcm, comunque il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri avrebbe dovuto fissare, come tutte le ordinanze urgenti ed in considerazione del rischio e della grave limitazione di libertà, termini finali differenziati nelle singole misure di sospensione dei diritti di libertà. Invece non lo ha fatto".

A parlare con l'Adnkronos è Annibale Marini, presidente emerito della Corte Costituzionale, che rimarca: "E quindi questo è un profilo di difetto autonomo del Dpcm Conte. C'è un vizio nel fondamento costituzionale del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri ed anche una irregolarità di contenuto". Non è sufficiente dunque neanche che lo stato di emergenza sia stato deliberato con un primo decreto legge il 31 gennaio, che ha fissato il termine al 30 luglio? "No. Anche se questi Dpcm, su cui c'è più di un dubbio di legittimità, trovassero fondamento nel decreto legge che ha deliberato l'emergenza, la fissazione del termine non andava definita rispetto al suo complesso ma alle singole limitazioni. Invece - rileva - sul Dpcm non sono indicati limiti temporali differenziati per le singole misure. Ed un solo termine da decreto al 30 luglio non è adeguato, non è proporzionato rispetto al complesso e alla gravità delle disposizioni".

Dunque, guardando al di là della bufera e degli attacchi trasversali alla costituzionalità-incostituzionalità del Dpcm, il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri è incostituzionale? "Sì - risponde Marini - volendo salvarne la legittimità, è incostituzionale lì dove non prevede un termine. Contiene dunque un vizio sanabile, perché basta stabilire la 'scadenza'. Ciò non toglie però che dal mio punto di vista il Dpcm non può incidere sui diritti di libertà. Ne è stato fatto un uso quantomeno di dubbia costituzionalità, 'fuori sistema', il che ha alterato completamente l'assetto di tutti gli organi istituzionali. Peraltro - prosegue - anche la Cartabia nella sua relazione ha parlato di collaborazione istituzionale. E il Dpcm è un atto che la stravolge perchè finisce per esautorare tutti gli organi che andrebbero coinvolti nella disciplina di emergenza. Diversamente da 'decreto legge' e 'legge di conversione', è un atto in cui infatti manca il momento collaborativo, mentre sia nel procedimento 'decreto legge' che in quello 'legge di conversione' sono coinvolti tutti: Governo, Presidente della Repubblica e Parlamento".


Una collaborazione istituzionale che va gestita anche attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali? "Certo, a tutti i livelli. Ma mi pare che non sempre sia stato fatto. Se il Governo si vuole sostituire agli enti territoriali - spiega Marini - deve seguire il procedimento previsto dall'articolo 120 della Costituzione, cioè il così detto 'potere sostitutivo', che prevede il rispetto del principio di leale collaborazione. Il nostro Stato ha carattere regionale e riconosce diverse competenze, anche legislative, alle Regioni in materia che vengono in rilievo nella odierna situazione emergenziale: mi riferisco alla tutela della salute e alla protezione civile". E' il caso di differenziare il riavvio del Paese? "Non c'è dubbio. Se ci sono zone che in questo momento hanno una situazione meno critica è chiaro che le misure devono essere proporzionate e diversificate rispetto alla situazione di gravità presente nel territorio, ipotesi già ammessa dall'articolo 16 della Costituzione e cosa che è accaduta anche in tutto il resto del mondo. Quindi costituzionalmente una differenziazione per territori è non solo possibile ma anche auspicabile". "Chiaramente - rimarca il presidente emerito della Consulta - ciò non significa che non vi debba essere un coordinamento e una leale collaborazione tra i diversi livelli territoriali di governo e, a maggior ragione, non esclude che il Governo, ma non il solo Presidente del Consiglio, possa e debba esercitare i poteri sostitutivi, ai sensi dell’art. 120, comma 2, della Costituzione, proprio al fine di prevenire, come stabilisce la stessa disposizione costituzionale, 'un pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica'"."Ritengo che il Presidente della Repubblica non abbia voluto in questa fase e in un’ottica di collaborazione istituzionale introdurre o provocare situazioni di frizione, che avrebbero potuto disorientare la cittadinanza.


Ovviamente, con il passare del tempo e il graduale ritorno alla normalità non può che auspicarsi un controllo più penetrante del Capo dello Stato sull’osservanza delle norme costituzionali perché bisogna sempre ricordarsi che le derive autoritarie nascono sempre da, vere o presunte, situazioni emergenziali". Quanto alla App Immuni, "sul punto ancora non sono molti chiari l’uso e gli effetti di questa applicazione, ma è evidente a tutti che, a prescindere dal carattere volontario dell’uso, si pone un problema macroscopico di tutela della riservatezza, soprattutto quando la mappatura degli spostamenti possa andare ad incidere sulla sfera giuridica di altri soggetti, che non hanno espresso alcun consenso o che siano addirittura inconsapevoli".In tema di scuola e università, "il Dpcm in materia di esami non è chiaro. Non si comprendono alcune differenziazioni. C'è incoerenza commenta Marini - Per la maturità, ad esempio, si impongono gli esami in presenza, mentre per quelli universitari sembra rimettere la scelta agli atenei consentendo anche diverse forme di valutazione a distanza. Ma l'esame universitario non è meno importante di quello di maturità".

Per il Baccalauréat francese hanno optato per l'elaborazione di un voto estrapolato dal curriculum scolastico: "Auspico - risponde l'ex presidente della Consulta - che si definisca una linea più coerente e puntuale sullo svolgimento degli esami di stato e universitari. Tanto più che nel caso della maturità, c'è tutto un cv scolastico che il docente può valutare, in quello universitario no, quindi le garanzie necessarie dovrebbero essere maggiori per l'esame universitario piuttosto che per quello scolastico. Non voglio affermare l'incostituzionalità di queste misure - precisa - ma la cittadinanza è spaesata rispetto a una regolamentazione alluvionale ed estemporanea. I casi scuola e università sono emblematici".


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Coronavirus, la Calabria disobbedisce a Conte : dal 30 aprile si riapre, bar e pasticcerie aperte con tavoli esterni, consentiti anche gli spostamenti su tutto il territorio regionale e le attività sportive individuali


Lo prevede un'ordinanza del presidente della Regione Santelli. I clienti dovranno però essere serviti su tavolini all'aperto. Consentiti anche gli spostamenti su tutto il territorio regionale e le attività sportive individuali.

Sapete già che questo blog è contro ogni forma di politica figlia della trattativa stato mafia quindi questa notizia viene data non per consolidare il partito a cui appartiene questa Donna anche perchè ho notato che l'opposizione dopo il silenzio tombale a cominciato a fiutare il nuovo movimento che si sta formando nel nostro paese quindi sono a caccia di consensi.
 Cmq  resta una misura unica in tutto il panorama nazionale, che dire ci voleva una Donna  che finalmente si mette di traverso all'installato premier Conte ( si perchè al contrario di Conte  i governatori delle regione sono votati dai cittadini) che si crede il padrone del paese e degli italiani trattati come bambini incapaci di badare a loro stessi. Per chi non lo sapesse questi sono i dati della Calabria 753 positivi e 86 decessi CON coronavirus teniamo presente una regione di quasi 2 milioni di abitanti. Bastano poche nozioni matematiche e scientifiche per capire che li non c'è stata nessuna epidemia. Forse in Calabria danno ascolto a scienziati veri non ai ciarlatani che occupano gli studi miliardari dei media mainstream.




Lo prevede l'ordinanza adottata questa sera dal presidente della Regione, Jole Santelli, per la fase 2 di ripartenza. "L'ordinanza - spiega Santelli in una nota - prevede misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che - prosegue il presidente della Regione - la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo".

Con l'ordinanza di Santelli, a partire dal 30 aprile, "è consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto", inoltre - si legge nel provvedimento - "è consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto".

Queste attività - specifica inoltre l'ordinanza - "possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime 'anti-contagio'" previste in un allegato al provvedimento e "ferma restando la normativa di settore".

Da domani in Calabria sarà inoltre "consentita l'attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all'aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l'uso delle mascherine e guanti". Con l'ordinanza, inoltre, si dispone che, da domani 30 aprile, "è consentita l'attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante di fiori, piante, semi e fertilizzanti".

"A partire da domani 30 aprile sono consentiti gli spostamenti all'interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali", dispone inoltre l'ordinanza del presidente Santelli, che consente inoltre a partire da domani 30 aprile, "gli spostamenti per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione, per una sola volta al giorno".

Il provvedimento del presidente della Regione, poi, conferma "il disposto dell'ordinanza 32/2020 in materia di attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali svolte in forma amatoriale, di stabilimenti balneari, di attività di trasformazione dei prodotti industriali" e conferma "il disposto dell'ordinanza 36/2020 per come integrato da quanto previsto dall'articolo 1 lettera a) del Dpcm 26 aprile 2020".

Infine, con l'ordinanza di questa sera di Santelli, a partire da domani 30 aprile "sono consentiti gli spostamenti per l'assistenza a persone non autonome, comprese quelle per le quali occorre prestare assistenza ai sensi della legge 104/92, in quanto rientranti nei motivi di salute". 


Subito il PD che insieme ai 5S sono i fautori di questo suicidio nazionale e del regime instaurato in ITalia insieme anche al silenzio dell'opposizione. Sono partiti all'attacco...
Coronavirus, il Pd contro l’ordinanza di Jole Santelli: “i contagiati potranno chiedere i danni alla Regione Calabria”


Qui la notizia riportata dai giornalai di regime

Aggiornamenti 

Il Governo diffida Santelli. Conte " illegittime le misure contro norme nazionali.


Fantastico lui che ha calpestato ogni diritto costituzionale e umano con semplici circolari parla di illegittimità.....

Aggiornamenti  la Santelli risponde all'installato premier...


Jole Santelli: "Mi spiace per Conte, ma apro i bar e chiudo i confini"
https://www.huffingtonpost.it/entry/jole-santelli-mi-dispiace-per-conte-ma-io-apro-i-bar-e-chiudo-i-confini_it_5eaac9d6c5b6671e3e48eb25

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mercoledì 29 aprile 2020

Coronavirus, Italia: migliaia di cittadini denunciano Giuseppe Conte e le ombre a cui fa da prestanome


Aggiornamenti oggi 30 aprile la notizia è apparsa anche su i quotidiani nazionali.

Coronavirus, mille cittadini querelano Governo e Conte
https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/04/30/coronavirus-mille-cittadini-querelano-governo-conte_fzyxXCaqPpYMNOUiI9pS1O.html

Coronavirus e Fase 2: in mille querelano Conte: “Dpcm, atti incostituzionali"
https://www.affaritaliani.it/roma/coronavirus-fase-2-in-mille-querelano-conte-dpcm-atti-incostituzionali-669522.html

Un premier da denunciare. Conte deve pagare in tribunale le sue colpe: parte una “denuncia popolare” attivata dallo studio legale Polacco di Roma che ha predisposto un testo da sottoscrivere e da presentare domani. Alle 12, al commissariato di polizia, ai carabinieri, alla procura della Repubblica. In qualunque città d’Italia. Già tremila cittadini italiani hanno sottoscritto la volontà di farlo. La denuncia può essere presentata anche nei giorni a seguire. 
La denuncia – non un esposto – può essere sottoscritta da qualunque cittadino.

Qui potete scaricare la denuncia di Querela con tanto di autocerficazione da esibire.

https://www.avvocatopolacco.it/wp-content/uploads/2020/04/denuncia-querela-conte-coronavirus.pdf


Qui il video dell'avvocato..


Qui i riferimenti del suo studio...
https://www.avvocatopolacco.it/contatti/


Con la sottoscrizione ognuno si sentirà parte attiva. Quante volte ci stiamo chiedendo in queste ore “che si fa?”. Ecco, lo studio Polacco ci mette in condizione di farlo con una firma. Proprio nel rispetto di quella legge che in tanti imputano a Giuseppe Conte di aver violato con i suoi troppi decreti presidenziali.

Ciascun cittadino può denunciare il premier
Sarà interessante verificare quanti italiani avranno il coraggio di mettere nero su bianco la loro firma su un atto che punta a far accertare le responsabilità penali del presidente del Consiglio. In tutte le procure della Repubblica ce ne sarà almeno una indisponibile ad insabbiare tutto quello che di grave è accaduto in Italia nella gestione dello stato di emergenza legato al coronavirus.

E se un magistrato, un solo magistrato, non temerà di aprire un fascicolo intestato a Giuseppe Conte ed altri, né vedremo delle belle. Altro che le immunità speciali invocate persino dalla task force di Colao e soci.

La nostra nazione ha bisogno di affermare i propri diritti costituzionali come quelli al lavoro, al movimento, all'istruzione e anche alla libertà di culto. È l’ora di alzare la testa, afferma la denuncia che propone lo studio legale Polacco.

Notizia riportata da: 
https://www.secoloditalia.it/2020/04/un-premier-da-denunciare-domani-tanti-cittadini-contro-conte/
Sempre più persone stanno prendendo coscienza dell'illegittimità con cui a agito questo governo di criminali che hanno ucciso un intera nazione.

Coronavirus, Italia: l'appello degli 80 avvocati contro le restrizioni illegittime alla libertà del Governo
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-lappello-degli-80.html

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https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-anche-i-giudici.html

Coronavirus: anche l'Onu bacchetta i governi (ormai regimi) occidentali per la violazione dei diritti umani e costituzionali
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Coronavirus, Italia: la cura esiste ma non se ne parla, il Prof. Giulio Tarro lo urla da inizio epidemia


Piccola premessa

Il Luminare nominato miglior virologo al mondo Giulio Tarro lo grida ai 4 venti dall'inizio dell'epidemia che gli anticorpi del plasma dei soggetti guariti rappresentava un logico impiego per i pazienti più gravi.
LINK


Ma nulla nessuno l'ascoltava e nessuno lo invatava nei salotti miliardari dei media mainstreaming si preferisce dare spazio a massoni a loro insaputa che hanno conflitti di interessi vedi Burioni. Anzi per screditarlo hanno attivato la macchina del fango sia da siti filo governativi di basso ordine e addirittura da Repubblica che nel 2003 quando la stampa era "libera"  oppure il personaggio non era scomodo titolava... 
L' allievo di Sabin
Ha un curriculum lungo quattrocento pagine, trecento pubblicazioni e tre lauree ad honorem negli Stati Uniti.... mentre ora lo attacca senza vergogna.

SALUTE: L'UNESCO RICONOSCE LA VIROSFERA
ISTITUITA UNA COMMISSIONE CON PRESIDENTE L'ITALIANO GIULIO TARRO

http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2007/01/30/Cronaca/SALUTE-LUNESCO-RICONOSCE-LA-VIROSFERA_173142.php

Per denigrare questo stimato professionista  che addirittura ha dovuto presentare
tre querele contro questi signori giornalai di regime che giustamente hanno interessi da tutelare tutti schiavi di oscuri padroni si perchè la sieroterapia costa pochi euro e non ci sono case farmaceutiche che ci guadagnano. 

13 aprile 2020
Tarro: ecco perché vinceremo con la sieroterapia


Purtroppo c'è sempre qualcuno che ci guadagna da queste situazioni di emergenza e non sono i popoli che vengono sacrificati sull'altare del profitto di pochi. Provate a rileggere cosa è successo con la "pandemia" della suina nel 2009 perchè se non conosciamo la storia si fa fatica a capire il presente.



Se Questa è L'OMS.....

https://informaresenzacensure.blogspot.com/2018/03/se-questa-e-losm.html

Vaccini: il BMJ mette in discussione la trasparenza delle informazioni relative alla sicurezza del vaccino "influenza suina" di Pandemrix
http://informaresenzacensure.blogspot.com/2018/09/vaccini-il-bmj-mette-in-discussione-la.html

A/H1N1: Una pandemia comprata da Roche e GlaxoSmithKline
http://informaresenzacensure.blogspot.com/2019/04/ah1n1-una-pandemia-comprata-da-roche-e.html

Fatta questa piccola premessa leggiamo questo articolo....


Quanto sta accadendo tra Pavia e Mantova ne è la prova: abbiamo medici eccezionali in un sistema globale discutibile, in tanti casi marcio. E’ stato normale mandarli a morire senza protezioni, come per la Cina ritardare di 2 settimane la comunicazione della sequenza del genoma o per l’OMS ripetere il 14 gennaio, a contagio diffuso, quanto affermava l’autorità cinese: “non ci sono trasmissioni da uomo a uomo”. Il 21 febbraio ancora dicevano che gli asintomatici non erano fonte di contagio.
Quando i morti sono tanti è sempre tardi per chiedersi se si poteva fare altro e se qualcuno ne risponderà mai.



Nel nostro Paese ad un sistema sanitario che funziona a macchia di leopardo si contrappongono medici in prima linea che per salvarci ci stanno lasciando “le penne”. Per fortuna lo abbiamo nel dna: quando a noi italiani dici di fare qualcosa, non la facciamo. Cerchiamo prima di capire perché ci è stato dato quel comando. Come sarà successo al parassitologo molecolare Andrea Cristanti che facendo tamponi di massa a Vò Euganeo ha compreso che gli asintomatici sono fonte di contagio e andavano isolati. 



IN ALCUNI OSPEDALI NON CI SONO PIU' DECESSI PER COVID DA UN MESE

L’autonomia di pensiero e una buona dose di coraggio e responsabilità, unita a molta competenza in un mare di mediocrità, porta oggi alcuni centri medici a raccontare la loro terapia di successo contro il Covid 19: la sieroterapia. Si, perché in alcuni ospedali non si verificano più decessi per Covid da un mese e il Coronavirus sparisce dopo un trattamento che va dalle 2 alle 48 ore, eliminando ogni traccia di sintomo. Wow, direte, e come mai non lo dicono in tv e non se ne sente parlare? 

“Non abbiamo un decesso da un mese. I dati sono splendidi. La terapia funziona ma nessuno lo sa”, racconta entusiasta ma con una vena di sarcasmo Giuseppe De Donno, direttore di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria del Carlo Poma di Mantova. In questo strano cortocircuito tra scienza, politica ed informazione accade infatti altro. “Tutti i giorni in tv ”, dice De Donno, “ascoltiamo chi negava che il Coronavirus potesse arrivare in Italia o parlava di influenza o che colpiva solo gli anziani. Gli unici che ci capiscono qualcosa lavorano ventre a terra dal primo giorno dell’epidemia e non hanno il tempo di vivere in televisione. Hanno inventato questa terapia fantastica ma purtroppo lo spazio avuto fino ad ora sui media è esiguo”.



De Donno: “Sono entusiasta di vedere le persone guarite così velocemente. E’ l’unico trattamento razionale, sia biochimico che immunologico del Coronavirus che c’è in questo momento. Non esisterà farmaco più efficace del plasma. E’ come il proiettile magico, si usano immunoglobuline specifiche contro il Coronvirus. Va utilizzato in fase precoce. Se invece si aspetta che il paziente sia moribondo... allora si fa un errore e ci vuole solo il prete, ecco! Ma è lo stesso discorso dell’aspirina nella prevenzione dell’infarto. Se la usi in una persona che è già cardiopatica, non conta nulla”. I limiti della terapia? Ce li spiega De Donno ridendo: “Costa poco, è fattibile e pure democratica. Abbiamo 7 o 8 donatori tutti i giorni”.



Sono circa 80 i pazienti del Carlo Poma di Mantova curati con successo, tra loro anche una donna incinta di nome Pamela, uscita dal Covid in poche ore. Tra i medici del Carlo Poma guariti c’è chi dona il sangue, come il dottor Mauro Pagani, direttore della Plasmaferesi: “Ora sto bene e voglio aiutare chi ha bisogno”.



Funziona così. “Chi dona deve essere sano, guarito dal Covid e ad avere degli anticorpi neutralizzanti”, racconta il direttore di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo  Franchini. “Si prelevano 600 ml di plasma, da cui si ricavano 2 dosi da 300 ml ciascuna. Il protocollo prevede 3 somministrazioni. Dopo la prima somministrazione c’è un monitoraggio clinico di laboratorio e nel caso di mancata risposta c’è la seconda somministrazione e così di seguito. A distanza di 48 ore l’una dall’altra. La compatibilità per il plasma viene fatta sul gruppo sanguigno”. Franchini ci spiega che il plasma ha un notevole livello di sicurezza virale ed è un prodotto assolutamente sicuro e rigoroso e va nei dettagli: “Se il vaccino, che non abbiamo, ti farebbe produrre gli anticorpi, questa che è un immunoterapia passiva trasferisce gli anticorpi dal guarito al malato. Il paziente non produce nulla e non crea nulla. Ma funziona per salvarlo”. 



Quando gli chiediamo perché non si diffonde questa strada ci spiega che effettivamente in Lombardia si sta adottando. Tra Mantova e il San Matteo di Pavia è partita la sperimentazione su un nucleo di 45 persone, tutte curate con successo.



Chi di sicuro non ha tempo per le passerelle tv è il Direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del policlinico San Matteo di Pavia, Cesare Perotti, che ha sviluppato il protocollo e lo studio sul sangue e si chiama “plasma iperimmune”.

Ma è un intervento empirico?

Perotti: “Qui di empirico non c’è niente ma si fa in situazioni di grandi epidemia. C’è una validazione della terapia con il plasma iperimmune che non ha eguali nel mondo. Sono conosciuto per non essere uno che ‘le spara’ e le posso dire che in questo momento è il plasma più sicuro al mondo, perché la legislazione italiana ha delle regole stringenti che non ci sono in Europa e in nessun altro Paese al mondo, neanche negli Stati Uniti. Non solo abbiamo gli esami obbligatori di legge sul plasma per essere trasfuso, ma abbiamo degli esami aggiuntivi e il titolo neutralizzante degli anticorpi che è una cosa che facciamo solo noi al policlinico di Pavia. Neanche gli americani sono in grado di farlo in questo momento. Non ha eguali al mondo. Noi sappiamo la potenza, la capacità che ciascun plasma accumulato ha di uccidere il virus. Ogni plasma è fatto in modo diverso perché ogni paziente è diverso, ma noi siamo in grado di sapere quale usare per ogni caso specifico”.



Uno strumento importante questo da utilizzare nel caso, usciti dalla quarantena, si ripresentasse uno scenario di contagio. Perotti: “Stiamo accumulando plasma per un’eventuale seconda ondata di contagi. E’ una terapia per chi sta male oggi. Ben venga il vaccino ma in attesa il protocollo funziona eccome! Lo studio è stato depositato. Tutto quello che le hanno detto, che si esce in 48 ore, è vero”.

Certo non ci sono ancora migliaia di persone testate ma la sieroterapia è una cura moderna utilizzata dal 1880.

Tratto da: https://www.affaritaliani.it/cronache/coranavirus-la-cura-c-e-ma-non-se-ne-parla-da-pavia-mantova-la-svolta-668604.html








martedì 28 aprile 2020

Coronavirus. l’infettivologo Bassetti : “Sembra uno stato di polizia. la letalità andrebbe ricalcolata, è sotto l’uno per cento. Molte vittime positive al tampone in realtà non sono morte di Coronavirus, ma di altro"


Premessa questo signore è stato uno degli artefici nel consolidare questo clima di terrore addirittura andava in giro a fare video su come poteva trasmettersi il virus che anche un bambino si sarebbe messo a ridere. Ultimamente sta dando un colpo al cerchio e una alla botte, si vede che stanno notando il risveglio delle coscienze allora si cerca di rimediare per proteggersi il fondo schiena? Detto ciò mi sembrava giusto riportare ciò che ha rilasciato in questa intervista perchè è quello che tutti noi diciamo dall'inizio.


27 aprile 2020 -
Matteo Bassetti, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva, direttore delle malattie infettive a Genova.

"L’emergenza sanitaria da Coronavirus? Almeno quella grave è finita. Mai abbassare troppo la guardia, ma questo clima di allarmismo mi sembra esasperato. Per la prima volta mi sono concesso una domenica libera". 



Gli viene chiesto quale sia stato il momento peggiore?
"Marzo. Mai visti tanti ricoveri tutti insieme per la stessa patologia. La pandemia da Coronavirus è stata devastante perché concentrata in sei settimane. Però, fatta eccezione per la Lombardia, le altre regioni hanno poi avuto quello che si dice l’onda lunga". 

Mentre ad Aprile?
"Pasqua di Resurrezione, la speranza, il mese della svolta. La situazione si è stabilizzata".

La tensione tra la gente è ancora palpabile.
"Ci credo, tutte le sere puntualmente per sessanta giorni a sentire la conta dei malati e dei morti. In Francia, Spagna, o in Belgio, in condizioni tutto sommato simili, non credo si siano preoccupati allo stesso modo. Ormai qui la gente vede l’untore nella persona della porta accanto".

Emergenza rientrata, cosa resta in sospeso?
"L’emergenza sanitaria grave è finita, ma evitiamo il ‘liberi tutti’. Ci sono ancora tanti interrogativi aperti, ad esempio ignoriamo il numero di persone asintomatiche rimaste a casa senza tampone. Lo scopriremo con i test sierologici. Con questo virus per parecchio tempo ormai dovremo farci i conti".

Prossimi mesi?
"Maggio e giugno saranno fondamentali per scendere a zero contagi. Siamo stati i primi che hanno chiuso, saremo gli ultimi a riaprire, c’è stata tanta paura forse troppa, poco coraggio, forse anche per colpa nostra e dell’Oms. Dobbiamo confidare nell’educazione, al di là dei divieti. Con questa infezione non si scherza, alcuni atteggiamenti devono essere prudenti. In questo momento l’epidemia sembra sotto controllo, i tamponi sono sotto il 5%, pensare che eravamo sopra il 30%. Dunque il virus circola molto meno, guardiamo al futuro con ragionevole ottimismo, bisogna uscire da questo terrorismo che non aiuta nessuno. Cosa succederà a ottobre è ancora presto per dirlo".

I numeri cosa indicano?
"Dovremmo avere tre milioni di contagiati in Italia, la letalità andrebbe ricalcolata, è sotto l’uno per cento. E molte vittime positive al tampone in realtà non sono morte di Coronavirus, ma di altro".

Tranquillo?
"Sono fiducioso, perché i numeri si sono ridotti, le cure vanno meglio, questa prima ondata sembra ormai controllata. Però, vede, oggi come dicevo ho fatto un giro fuori, e mi hanno fermato quattro volte. Sembra uno stato di polizia. Poi ci siamo chiariti, e sono potuto ripartire".

L'intervista completa la trovate qui

Che la mortalità di questo virus sia molto più bassa del terrorismo mediato attuato dai signori del mondialismo è evidenziato da studi pubblicati su riviste scientifiche di qualità  peer review. Ma se voi preferite ascoltare la messa delle 18 di Borrelli che parla di decessi e numeri astratti.


ARTICOLO SU THE LANCET INFECTIOUS DISEASES
Nuovo studio: 0,6% la letalità di Covid-19 sul totale dei contagiati. La necessità di ricovero cresce con l’età

https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S1473-3099%2820%2930243-7


Che tra le morti di coronavirus hanno inserito qualsiasi tipo di decesso tumori o malattie cardiovascolari non è nemmeno un segreto addirittura l'ha dichiarato....


Coronavirus: arriva la dichiarazione ufficiale il numero dei decessi in Italia causati dal virus è "gonfiato", lo dichiara il consulente speciale per l'epidemia del ministero della Salute
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/03/coronavirus-arriva-la-dichiarazione.html



Coronavirus: l'Italia è il suo non veritiero bollettino di guerra sul numero dei decessi causati dal virus.....Il governo italiano sta contando le morti dei positivi al coronavirus non le morti effettive causate dal virus.
http://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/03/coronavirus-litalia-e-il-suo-non.html

Sempre più persone stanno prendendo coscienza dell'illegittimità con cui a agito questo governo di criminali che hanno ucciso un intera nazione.


Coronavirus, Italia: l'appello degli 80 avvocati contro le restrizioni illegittime alla libertà del Governo
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-lappello-degli-80.html

Coronavirus, Italia: anche i giudici della corte costituzionale denunciano l'illegittimità del regime instaurato
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-anche-i-giudici.html

Coronavirus: anche l'Onu bacchetta i governi (ormai regimi) occidentali per la violazione dei diritti umani e costituzionali
http://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-anche-lonu-bacchetta-i.html

Coronavirus, Italia: la denuncia contro la dittatura instaurata arriva alla camera, grazie a due deputati
http://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-la-denuncia-contro.html

Coronavirus, Italia: anche i medici impegnati in prima linea denunciano il colpo di Stato
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-italia-anche-i-medici.html

Coronavirus: la Camera Civile degli Avvocati di Prato chiede l’annullamento del DPCM del 10 aprile: “E’ illegittimo”

http://informaresenzacensure.blogspot.com/2020/04/coronavirus-quando-una-sola-persona.html

Coronavirus, Italia: l'appello degli 80 avvocati contro le restrizioni illegittime alla libertà del Governo

Restrizioni alla libertà del Governo: l'appello degli avvocati
Restrizioni alla libertà del Governo: l'appello degli avvocati



"Sono state applicate pesanti restrizioni alle libertà individuali (la libertà personale, la libertà di circolazione, la libertà di riunione, la libertà di culto), per il tramite di atti amministrativi (decreti ed ordinanze), in assenza di una puntuale disciplina legislativa e violando il principio di diversificazione delle competenze amministrative"

Ottanta avvocati hanno redatto e sottoscritto un appello nel quale hanno voluto segnalare all’opinione pubblica i profili di conflittualità con il nostro quadro costituzionale dei provvedimenti adottati in queste settimane dal Governo italiano. Secondo quanto riportato nello scritto, si evidenzia che "sono state applicate pesanti restrizioni alle libertà individuali (la libertà personale, la libertà di circolazione, la libertà di riunione, la libertà di culto), per il tramite di atti amministrativi (decreti ed ordinanze), in assenza di una puntuale disciplina legislativa e violando il principio di diversificazione delle competenze amministrative". Gli avvocati hanno anche aggiunto che  essendo le restrizioni in questione avvenute sulla base di atti amministrativi, "le ha sottratte ad ogni forma di controllo preventivo e successivo".

Il testo

L'emergenza sanitaria in atto ha dimostrato la fragilità del nostro sistema costituzionale e, in particolare, delle garanzie che i Padri costituenti avevano voluto scrivere a difesa delle libertà civili. Il Governo ha deciso di avocare a sé ogni competenza, utilizzando impropriamente lo strumento del decreto legge, con il quale sono stati solo genericamente descritti i "casi” di possibile restrizione delle libertà civili delegando al Potere esecutivo, nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri, la scelta puntuale di quale misura adottare sia del grado di intensità della stessa. Tutto questo è stato fatto in ragione di uno stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, pur essendo noto che la nostra Carta costituzionale non prevede l'emergenza quale presupposto per derogare allo Stato di diritto. Ad entrare in crisi è stato innanzitutto il principio di divisione dei Poteri. La centralità del ruolo del Parlamento è stata sacrificata in forza della necessità ed urgenza dei provvedimenti da adottare. Il Potere esecutivo ha deciso di arrogarsi ogni decisione in materia, adottando decreti legge che hanno attribuito al Presidente del Consiglio il potere di integrarli ed attuarli in vista del fine del contenimento dell'epidemia coronavirus.
E' stato posto in discussione anche il principio di competenza sia a livello centrale (comprimendo la competenza per materia dei vari dicasteri), sia a livello locale (residuando in capo alle Regioni solo un potere di intervento d'urgenza in attesa dell'adozione dei provvedimenti del Presidente del Consiglio). Il Decreto del Presidente del Consiglio è divenuto dunque una fonte strumentalizzata, dotato di un'efficacia tale da poter comprimere diritti costituzionalmente garantiti e da prevalere sui provvedimenti emessi dai singoli Ministri e sulle ordinanze emesse dagli enti territoriali (in primis le Regioni). Non è stato rispettato neppure il principio di gerarchia delle fonti. La libertà individuale gode di una protezione totale stante la riserva assoluta di legge (rinforzata), che impone al legislatore una descrizione precisa dei "casi" e dei "modi" di qualsiasi restrizione alla stessa. A sua tutela è pure prevista una riserva di giurisdizione. Anche la libertà di circolazione è garantita da una riserva di legge rinforzata; sono diritti soggettivi perfetti poi quelli di riunione, di associazione, di libertà di culto.
Solo una legge statale può limitare tali fondamentali libertà, e non certo una fonte secondaria governativa, e addirittura monocratica, quale il Decreto del Presidente del Consiglio. Ma anche accettando la possibilità dell'utilizzo della decretazione d'urgenza non c'è stato il rispetto del principio di tassatività: i due decreti legge adottati dal Governo hanno solo genericamente descritto i casi di possibile restrizione delle libertà civili, delegando ad un componente del Potere esecutivo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, la titolarità di scelta sia del tipo di misura da adottare (i "casi") sia del grado di intensità (i "modi). L'estrema genericità dei decreti legge contrasta poi con la Legge n. 400/1988, che richiede, per il rispetto dell'art. 77 Cost., l'emanazione di misure di immediata applicazione, con contenuto specifico ed omogeneo. Ed, anzi, un decreto-legge che abbisogni di un ulteriore provvedimento (nel caso un D.P.C.M.) per la sua attuazione, difficilmente può dirsi fondato su presupposti di straordinaria necessità e urgenza, poiché l'arco temporale necessario all'elaborazione della fonte secondaria smentisce in radice l'indifferibilità della misura.
In sintesi, sono state applicate pesanti restrizioni alle libertà individuali (la libertà personale, la libertà di circolazione, la libertà di riunione, la libertà di culto), per il tramite di atti amministrativi (decreti ed ordinanze), in assenza di una puntuale disciplina legislativa e violando il principio di diversificazione delle competenze amministrative. Il fatto poi che le restrizioni in questione siano avvenute appunto sulla base di atti amministrativi, le ha sottratte ad ogni forma di controllo preventivo e successivo. Tali provvedimenti, infatti, sono stati adottati dal Potere esecutivo (Presidente del Consiglio, Presidenti delle Regioni, Sindaci) in piena autonomia e senza una verifica da parte del Parlamento né un controllo del Presidente della Repubblica (previsto sugli atti aventi forza di legge e sui regolamenti governativi, questi ultimi adottati di solito con la forma del D.P.R.). La necessità che sia un atto avente forza di legge a limitare le libertà civili è del resto coerente con il nostro sistema di garanzie costituzionali: solo le leggi (ed atti equiparati ad esse) e non gli atti amministrativi (quali sono i decreti e le ordinanze) sono sottoponibili a giudizio di costituzionalità di fronte alla Corte Costituzionale, unico organo competente secondo il nostro Ordinamento a controllare, con efficacia erga omnes, la conformità alle norme e ai principi costituzionali degli atti legislativi, anche sotto il profilo della loro proporzionalità ed adeguatezza.
E' mancata dunque qualsiasi verifica della conformità del mezzo (misure restrittive) con il fine (tutela della salute) nell'ottica di un bilanciamento con altri diritti cui la Costituzione riserva invece il grado più elevato di tutela: nessun controllo amministrativo, nessun passaggio parlamentare, nessuna verifica costituzionale. In conclusione gli scriventi ritengono che il fine non giustifica i mezzi. L'emergenza non può giustificare l'alterazione dei rapporti tra i poteri dello Stato e dello Stato con gli altri enti territoriali. Quando sono in gioco i diritti di libertà, allora l'alterazione delle garanzie costituzionali non riveste solo un aspetto formale, perché incide direttamente sulla tutela sostanziale di quei diritti che la Costituzione vorrebbe inviolabili. A meno che non si voglia incidere sulla forma dello Stato di diritto e infine sulla stessa forma di Governo.

I sottoscrittori



Tratto da: https://www.triesteprima.it/cronaca/avvocati-restrizioni-liberta-governo.html


Coronavirus, Italia: anche i giudici della corte costituzionale denunciano l'illegittimità del regime instaurato
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