L'ape è la sentinella dell'ambiente, del nostro mondo. Si sa, l'impollinazione è alla base della vita.
Fino alla fine dell’altro secolo si usava portare nelle miniere dei canarini in gabbia. Il loro canto era rassicurante per i minatori. Se il canto si interrompeva una fuga di gas stava invadendo la miniera e i minatori dovevano scappare velocemente.
Da diversi anni il ronzio delle api è sempre più flebile ma sembra che l'Homo Sapiens sia cloroformizzato dal turbo capitalismo.
04 maggio 2018
Il provvedimento nasce da un'inchiesta della Procura della Repubblica.
Sequestro preventivo di una ventina di proprietà agricole sparse in provincia con l'inibizione delle coltivazioni - mais e soia in particolare - con neonicotinoidi e l'eliminazione delle colture in corso. È quanto aveva chiesto il pm Viviana Del Tedesco della Procura della Repubblica di Udine nell’ambito di un’inchiesta su inquinamento e disastro ambientale in agricoltura, in relazione alla moria della api nel nostro territorio, denunciata anche in un nostro recente servizio.
Il gip del tribunale di Udine Daniele Faleschini Barnaba ha dato esecuzione a quanto domandato. Secondo quanto riporta Il Gazzettino,
le squadre del Corpo Forestale Regionale hanno cominciato a notificare i provvedimenti a 38 persone che risultano indagate di violazione dell'articolo 452 bis del codice penale, cioè per aver "cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabili di un ecosistema e della biodiversità della fauna in generale". Il divieto di semina preivsto riguarda soltanto le piante di mais e soia che possono essere trattate in maniera illecita con l’utilizzo di insetticidi messi al bando dalla normativa, non anche tutte le altre colture.
Tratto da: http://www.udinetoday.it/cronaca/moria-api-inchiesta-procura-udine.html
Il gip del tribunale di Udine Daniele Faleschini Barnaba ha dato esecuzione a quanto domandato. Secondo quanto riporta Il Gazzettino,
le squadre del Corpo Forestale Regionale hanno cominciato a notificare i provvedimenti a 38 persone che risultano indagate di violazione dell'articolo 452 bis del codice penale, cioè per aver "cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabili di un ecosistema e della biodiversità della fauna in generale". Il divieto di semina preivsto riguarda soltanto le piante di mais e soia che possono essere trattate in maniera illecita con l’utilizzo di insetticidi messi al bando dalla normativa, non anche tutte le altre colture.
Tratto da: http://www.udinetoday.it/cronaca/moria-api-inchiesta-procura-udine.html
«Danneggiato l’ecosistema»
Tecnicamente si tratta di un sequestro preventivo volto a impedire che vengano seminati (a mais, ma anche a soia) ma anche che vengano eliminate le colture in corso. I provvedimenti sono stati eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato che ha anche notificato avvisi di garanzia a 38 persone in tutto. A tutti viene contestato di «aver cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dell’ecosistema e dell biodiversità della fauna in generale». I terreni e le colture messe sotto sequestro dal gip sarebbero stati trattati secondo l’accusa con neonicotinoidi. Alcune segnalazioni erano arrivate nei giorni scorsi da apicoltori della provincia di Udine, i quali aveva riscontrato un dimezzamento nel periodo di vita degli insetti.
Le «sentenze» della Ue
La diminuzione delle api è un fenomeno sotto osservazione da anni: secondo la rivista Nuova Ecologia almeno dal 2006 ha cominciato ad avere proporzioni vistose. Sotto accuse, come detto, alcuni pesticidi di cui si fa largo uso in zone a prevalente monocultura, come sono appunto molti territori del Nordest. Secondo l’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, il 9,2% della popolazione delle api sarebbe a rischio di estinzione; la stessa agenzia, nel 2013 ha detto che esiste un «elevato rischio» di correlazione tra il calo degli insetti e l’uso di alcune sostanze chimiche. Nel 2008 un consorzio di allevatori aveva vinto davanti al tar del Lazio una causa contro tre multinazionali che si erano viste inibire dalla Ue l’uso di alcuni prodotti. Sempre Buxelles, il 27 aprile scorso aveva dichiarato lo stop all’uso di tre neonicotinoidi proprio perché nocivi petr le api
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