giovedì 26 aprile 2018

Il genocidio canadese e i silenzi della Chiesa dal 1896 al 1996 più di 50.000 CINQUANTAMILA bambini sono morti.




Oltre 50mila bambini uccisi. Uno sterminio dimenticato che Kevin Annet vuole portare alla luce. Di lui Noam Chomsky ha detto: «Merita il premio Nobel per la pace più di molti tra coloro che lo hanno ricevuto in passato» 
La sua è una battaglia che non ha precedenti. Concreta e audace, ma senza dubbio difficile da portare avanti e raccontare. Kevin Annett è un ex ministro della Chiesa Unita del Canada, estromesso dal suo incarico per aver diffuso, dal 1997, le notizie del genocidio dei bambini nativi nelle scuole residenziali. Dopo aver costretto il governo canadese nel 2008, e il Vaticano nel 2009, a chiedere scusa per il massacro di innocenti ad opera di preti e suore che gestivano le scuole....

Tratto da: https://iodapiccolostavocongliindiani.it/2016/12/24/il-genocidio-canadese-e-i-silenzi-della-chiesa-dal-1896-alla-fine-degli-anni-80-del-1900-piu-di-50000-bambini-sono-morti/



di Valentina Gravina
Kevin Annett
Kevin Annett
La sua è una battaglia che non ha precedenti. Concreta e audace, ma senza dubbio difficile da portare avanti e raccontare. Kevin Annett è un ex ministro della Chiesa Unita del Canada, estromesso dal suo incarico per aver diffuso, dal 1997, le notizie del genocidio dei bambini nativi nelle scuole residenziali. Dopo aver costretto il governo canadese nel 2008, e il Vaticano nel 2009, a chiedere scusa per il massacro di innocenti ad opera di preti e suore che gestivano le scuole, Annett è ora in Italia nella speranza di ottenere supporto dall’Europa per l’istituzione di un tribunale internazionale per i crimini  di guerra contro l’umanità, perpetrati sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Protestante.
Sono centinaia di migliaia di bambini che, rapiti dalle proprie famiglie, sono stati rinchiusi in queste scuole, volute dal governo, per essere “rieducati”. Costretti, cioè, a dimenticare la propria cultura, a parlare solo inglese e a professare la religione cristiana e cattolica. Ma i metodi usati non erano di certo tra i più benevoli e così, tra il 1890 e il 1996, oltre 50mila bambini sono morti all’interno di questi istituti, gran parte dei quali fondati e gestiti dalla chiesa cattolica, dopo aver subito violenze fisiche e sessuali, elettroshock, sterilizzazioni.
Sopravvissuti a quello che ormai è passato alla storia come il “genocidio canadese”, Liliam Shirt, che all’età di 6 anni è stata rinchiusa nella scuola residenziale cattolica di Bluequills, diventando testimone di torture ed esperimenti, nonché dell’uccisione di alcuni compagni, ed Henry Charles Cook, imprigionato nella scuola residenziale di Fort Alexander sin da piccolissimo. Entrambi segnati da questa atroce esperienza, accompagnano Annet in questo viaggio della speranza affinché «venga fatta giustizia».
Di fronte ad un tale massacro non basta, infatti, l’ammissione di responsabilità da parte del presidente del Consiglio dei Ministri canadese, Stephen Harper, o del Papa che ha espresso «il proprio dolore per l’angoscia causata dalla deplorevole condotta di alcuni membri della Chiesa». Se di crimini stiamo parlando è necessario allora che i criminali macchiati di tali azioni vengano identificati e assicurati alla giustizia. Ma per ora non ci sono né nomi né indagini aperte. Al contrario, attorno a questa storia si registra solo un grande silenzio, un non voler parlare e un immobilismo che genera sospetto.

Prima col libro The Canadian Holocaust, poi col film documentario Unrepentant, diretto da Louie Lawless, Annet sta cercando di scuotere l’opinione pubblica internazionalesulle tristi vicende che hanno segnato le popolazioni native del Canada nella seconda metà del XX secolo. Sulla scia del sempre più emergente scandalo internazionale sugli abusi che sta scuotendo la Chiesa Cattolica Romana, il genocidio canadese sembra voler rigirare il coltello nella ferita, ma le parole dell’ex sacerdote non possono non far riflettere: «Credo che Joseph Ratzinger debba presentarsi davanti al Tribunale per i crimini di Guerra per rispondere alle accuse di genocidio rivolte alla sua chiesa. Il Papa è direttamente implicato nella copertura dei crimini contro quei bambini, sin da quando scrisse la lettera al Vescovo del Nordamerica ordinando di celare le aggressioni sessuali da parte di preti sui fedeli delle loro diocesi. Questo insabbiamento è lo stesso motivo per cui il mondo ancora conosce poco gli omicidi, le torture e le sterilizzazioni perpetrate per decenni nelle scuole residenziali indiane cattoliche in Canada».
Protagonisti di questa battaglia, insieme ad Annett, anche l’associazione “Amici e parenti degli scomparsi” che ad oggi chiede ancora di sapere dove giacciono i resti dei bambini massacrati per dare loro una degna sepoltura. Tra le richieste avanzate anche quella di rendere pubbliche le prove degli atti compiuti aprendo gli archivi del Vaticano e la revoca delle bolle pontificie “Romanus Pontifex” (del 1454) e “Inter Caetera” (del 1493), che di fatto hanno legittimato la conquista del Nuovo Mondo e la distruzione sistematica dei popoli indigeni non cristiani.


Tratto da: http://www.wakeupnews.eu/il-genocidio-canadese-e-i-silenzi-della-chiesa/

Kevin Annett (Edmonton, 1956) è uno scrittore, antropologo e sacerdote canadese. Di lui, Noam Chomsky ha detto che merita il Premio Nobel per la pace più di molti tra coloro che lo hanno ricevuto in passato. https://it.wikipedia.org/wiki/Kevin_Anne

Per chi lo volesse con i sottotitoli....
Documentario molto interessante sulla collaborazione tra stato e chiesa nell'espropriazione delle terre a gruppi di nativi indiani del Canada e del loro genocidio.. Documenti inediti per chi ancora fa fatica a capire che gli stessi vertici delle istituzioni in crollo sono responsabili delle coperture ai crimini contro l'umanità (sub. ita)


Sia il governo canadese che il capo della Chiesa Cattolica hanno ammesso i crimini commessi nelle scuole residenziali. Infatti, l'11 giugno 2008 il Presidente del Consiglio dei Ministri, Stephen Harper, ha chiesto ufficilamente scusa per il genocidio e per gli abusi inflitti agli aborigeni. Dal canto suo Papa Ratzinger, durante un'udienza con Phil Fontaine, leader discusso e non riconosciuto dalle First Nation, ha espresso «il proprio dolore per l'angoscia causata dalla deplorevole condotta di alcuni membri della Chiesa», che ha causato sofferenza ad «alcuni bimbi indigeni, nell'ambito del sistema scolastico residenziale canadese». Queste scuse però, oltre a sminuire il senso delle proporzioni, somigliano a una sorta di confessione che in un sol colpo pretenderebbe di cancellare le responsabilità dei peccatori e di redimerne automaticamente i peccati. Se dei crimini sono stati commessi ed ammessi, si presume che debbano esistere anche i criminali che li hanno compiuti e risulta strano che gli stessi non vengano né identificati né perseguiti a norma di legge. Ammontano almeno a 50 mila i bambini morti nelle scuole residenziali cattoliche, senza contare tutti coloro che resteranno segnati per sempre, fisicamente e psicologicamente, dalle torture e dalle violenze subite." [Marco Cinque, Genocidio Canadese, tratto da Il Manifesto del 05/04/2010]


 Decine e decine di sopravvissuti, provenienti da dieci diverse scuole residenziali degli stati canadesi della British Columbia e dell'Ontario, hanno descritto, tutti sotto giuramento, le torture inflitte fra il 1922 ed il 1994, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di solo cinque anni di età, per riportare le meno atroci: ■tenerli sospesi sopra tombe aperte minacciando di seppellirli vivi; ■costringerli a mangiare cibo pieno di vermi o rigurgitato; ■dire loro che i genitori erano morti o che stavano per essere uccisi; ■denudarli di fronte alla scolaresca riunita e umiliarli verbalmente o sessualmente; ■costringerli a stare eretti per oltre 12 ore di seguito sino a quando non crollavano; ■immergerli nell'acqua ghiacciata; ■estrarre loro i denti senza analgesici; ■rinchiuderli per giorni in stanzini non ventilati senza acqua né cibo; ■somministrare loro regolarmente scosse elettriche alla testa, ai genitali e agli arti inserire aghi nelle loro mani, guance, lingue, orecchie e pene «Una sorta di accordo sulla parola fu in vigore per molti anni: le chiese ci fornivano i bambini dalle scuole residenziali e noi incaricavamo l'RCMP di consegnarli a chiunque avesse bisogno di un'infornata di soggetti da esperimento: in genere medici, a volte elementi del Dipartimento della Difesa. I cattolici lo fecero ad alto livello nel Quebec, quando trasferirono in larga scala ragazzi dagli orfanotrofi ai manicomi. Lo scopo era il medesimo: sperimentazione. A quei tempi i settori militari e dell'Intelligence davano molte sovvenzioni: tutto quello che si doveva fare era fornire i soggetti. I funzionari ecclesiastici erano più che contenti di soddisfare quelle richieste. Non erano solo i presidi delle scuole residenziali a prendere tangenti da questo traffico: tutti ne approfittavano, e questo è il motivo per cui la cosa è andata avanti così a lungo; essa coinvolge proprio un sacco di alti papaveri». Tribunale dell'IHRAAM, Dichiarazioni di fonti confidenziali, 12-14 giugno 1998.

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