È un’emorragia di denaro da più di due milioni di euro quella che avrebbe inondato la sanità siciliana tra il 2015 e il 2017. Ad erogarli sarebbe stata la Pfizer, una delle grandi case farmaceutiche produttrici di vaccini, conosciuta dal grande pubblico perché è stata la prima a commercializzare il Viagra, la pillola blu della virilità maschile. Università, Fondazioni, presidenti degli Ordini dei medici, centri di formazione, agenzie di viaggi, primari e una serqua di medici: sono i soggetti portatori di interessi pubblici e privati che avrebbero beneficiato dei trasferimenti.
Finanziamenti che si andrebbero a sommare ai quelli elargiti, sempre nello stesso periodo, da un altro colosso del farmaco di cui si è già occupato ilSicilia.it in una precedente inchiesta: la GlaxoSmithKline.
In Sicilia, nel triennio preso in considerazione, la Pfizer avrebbe sborsato, solo nei capoluoghi di provincia siciliani ben 2.089.544,1 euro. Una fortuna. Solo a Palermo, sarebbe arrivato 1.183.702,5 euro, più della metà. E questa è solo la punta dell’iceberg: nelle liste, infatti, mancano diversi nominativi che non sono stati inseriti per motivi legali ma che compaiono alla voce “importi aggregati” e suddivisi in tre categorie: operatori sanitari, organizzazioni, ricerca e sviluppo.
Soltanto gli “importi aggregati” corrispondono, per tutta l’Italia, a 32.166.785 euro cui si deve, quindi, aggiungere il totale delle singole voci. Nel 2016, “l’aggregato” relativo alla ricerca e allo sviluppo ammonta a 16.024.695,11 euro.Tutto è contenuto nella rendicontazione che si può scaricare in fondo alla pagina.
I “giustificativi” rimandano a “quota d’iscrizione” e a “viaggi e ospitalità”. Si suppone si faccia riferimento a corsi e convegni e così si intuisce perché, ad esempio a Palermo, compare una nota agenzia di viaggi che tra il 2015 e il 2017 avrebbe ricevuto svariate decine di migliaia di euro.
Qui si pone un ulteriore problema di trasparenza: le somme trasferite dalla Pfizer direttamente ai tour operator non vanno soltanto a chi organizza i viaggi ma anche ai medici, sotto forma di rimborso per le spese da affrontare. Il passaggio di soldi tra l’agenzia e il professionista, però, non è soggetto ad obbligo di tracciabilità.
Ne consegue che oltre a non comparire i nominativi dei beneficiari, queste cifre non si vanno a sommare neppure alle voci “aggregate”. Poi ci sono le Fondazioni che costituiscono un altro motivo di perplessità perché potrebbero essere collegate ai partiti politici. Con il metodo delle donazioni si potrebbe eludere la legge sui finanziamenti perché la normativa non impone la tracciabilità dei trasferimenti.
IL DATO SICILIANO. Occorre una premessa, sia ben inteso che chi decide di donare, o sovvenzionare, non commette alcun reato così come chi riceve. In questo caso, però, occorre chiedersi se ciò che è permesso sia sempre del tutto lecito. E se è opportuno accettare prebende e sinecure da chi produce farmaci e poi magari trovarsi a dover decidere su vaccini e terapie. Reato no ma, forse, conflitto di interessi sì.
Nel 2017, in Sicilia, sono arrivati 601.075,3 euro di cui 314.021,41 solo a Palermo, per un totale di 179 destinatari di cui 68 nel capoluogo. Nelle liste in basso, si può leggere di tutto: Società Srl, Spa, Atenei. Sarebbero arrivati finanziamenti al Gruppo oncologico dell’Italia meridionale (39.500 E), a una farmacia catanese (27.500 E), all’Università di Palermo(60.393 E), al Policlinico “Martino” di Messina (15.000 E). Poi si continua con il “Vittorio Emanuele” di Catania (16.799, 50 E), l’Asp di Enna (10.000 E).
Nel 2016, la pioggia di euro ammonta a 737.172,16, di cui ben 422.146,31 a Palermo, per un totale di 211 destinatari di cui 91 nel capoluogo. A Palermo, tra i nominativi troviamo una onlus che compare anche nella rendicontazione della Glaxo, al momento non è stato possibile risalire ai responsabili. Poi: Utifarma (1.500 E), gli ospedali Villa Sofia – Cervello (32.613 E), Civico (7.613 E), Buccheri La Ferla (10.000 E), il Policlinico “Paolo Giaccone” (7.613 E), il Gruppo oncologico dell’Italia meridionale (48.000 E), l’Università degli Studi (48.392, 01 E), il direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica dell’ospedale “Villa Sofia – Cervello” (4886,11 E).
A Trapani, la Società mediterranea di Medicina dello Sport (750 E), il direttore dell’Unità operativa di Endocrinologia del Policlinico “Martino” di Messina (9001,27 E), l’ospedale “Garibaldi” di Catania (47.000 E), l’Asp di Ragusa (25.000 E), il Policlinico “Vittorio Emanuele di Catania (10.000 E), ancora l’ospedale “Papardo” di Messina (8.241 E), l’Università di Messina (35.000 E), l’Università di Palermo (48.392, 01 E).
Nel 2015, invece sono stati 751.296,72 gli euro che hanno preso il traghetto in direzione dell’Isola, di questi 447.534, 78 sono approdati a Palermo, per un totale di 206 soggetti tra persone fisiche e giuridiche.
Nel capoluogo, oltre alla solita onlus già presente nella rendicontazione 2016 e 2017 (21.928 E), la nota agenzia di viaggi (28.300 E) che viene registrata alla voce “organizzazioni sanitarie”. Ancora una volta l’Università degli studi con 126.802,01 euro che, secondo i dati, concluderebbe il triennio con un totale di 235.587,02 euro.
Ancora a Palermo, i documenti contabili riportano il nome del presidente dell’Ordine dei medici, Salvatore Amato, cui attribuiscono solo 424,79 euro. Il Centro di formazione sanitaria Sicilia da lui presieduto, però, ne avrebbe ricevuti 28.002,73. Nelle liste compare anche Sergio Mario Siragusa, professore ordinario dell’Ateneo palermitano e direttore dell’Unità operativa di Ematologia del Policlinico. Accanto al suo nome, è stata trascritta la cifra di 18.731,40 euro. Il Centro Emofilia da lui diretto, invece, ne avrebbe ricevuti 12.000. Poi di nuovo il Gruppo oncologico Italia meridionale con 10.000 euro.
Sempre nel 2015, nelle voci relative a Messina, compare anche Salvatore Cuzzocrea, dal 2018 Rettore dell’Università di Messina, che avrebbe percepito 5.000 euro; l’Ordine dei medici (1.500 E), l’Università degli Studi (12.000 E).
A Trapani, compare di nuovo la Società mediterranea Medicina dello Sport (4.000 E) e a Enna, il direttore dell’Asp , Emanuele Cassarà (396,08 E).
Il caso vuole che proprio ieri, 5 marzo, l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, abbia emanato una direttiva per la trasparenza dei rapporti tra operatori sanitari e case farmaceutiche. Il punto centrale del documento è però distante da quello delle rendicontazioni Glaxo, Pfizer e relativi presunti beneficiari, per cui, eventualmente, si configurerebbe “solo” un conflitto di interessi. Ad ogni modo, rappresenta già un grande passo in avanti in attesa di una legge nazionale che regoli il settore.
Tornando ai registri contabili, salta subito all’occhio che si tratta di versamenti eterogenei: le somme partono da “mancette” da 45 euro e arrivano spesso a “milaeuro” e dispari. Il fatto che le voci siano soltanto due e che sotto a quella “consulenze” non venga mai rendicontato nulla non spiega in pieno come siano possibili dei rimborsi così sostanziosi.
La GlaxoSmithKline, dunque, non sarebbe stata la sola casa farmaceutica a versare contributi alla sanità siciliana e nazionale, e a questa si aggiungerebbe ora la Pfizer. Sembra infatti che possano essercene ancora altre e che il profluvio di denaro riesca a transitare attraverso la cruna dell’ago di un vuoto normativo.
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