Non aveva nessun problema di salute. Non voleva vaccinarsi, voleva solo una vita normale. Muore dopo l’inoculazione Claudio Di Paolo, web designer leccese. Questa l’intervista all’avvocato Francesco Protopapa, che insieme al collega Massimo Maria Aprile, assiste la famiglia. Lascia moglie e due figli piccoli
Avvocato mi può spiegare che è successo?
Protopapa: “Il signor Di Paolo non era certamente un no vax ma era semplicemente una persona fortemente scettica sul vaccino perché nutriva dei dubbi sull’efficacia. Però ovviamente con l’introduzione normativa dell’obbligo vaccinale si era in qualche modo, diciamo, convinto a farsi questo vaccino. Quindi si è presentato il 18 gennaio all’hub vaccinale dove gli hanno somministrato la prima dose e dopo poco ha cominciato ad avere dei problemi, ha iniziato ad accusare un senso di dolore al petto e quindi si è recato subito in ospedale”.
Di che tempi parliamo?
Protopapa: “Dopo un’oretta, un’oretta e mezza, da quanto mi hanno riferito i familiari, comunque dopo pochissimo tempo. Anche qui all’ospedale di Gallipoli, i sanitari evidenziano che alcuni parametri non erano del tutto a norma, ma non tali da giustificare il ricovero. Quindi rientra a casa ma comunque il dolore è ancora intenso e così decide di ritornare in ospedale questa volta accompagnato dalla moglie e non più a Gallipoli, ma all’ospedale di Galatina. I parametri iniziali sono molto più alti, sballati. E quindi in questo caso i medici, forse anche in via cautelare, gli consigliano il ricovero. Cosa che lui non vuole e quindi firma le dimissioni. L’uomo torna a casa, va a dormire e nella notte purtroppo avverte di nuovo un malore e immediatamente avverte il fratello che aveva già percepito, non so in che modo, la drammaticità del dolore che lo colpiva ma nonostante la corsa in ospedale, l’uomo è deceduto poco dopo. Non è che noi stiamo mettendo in evidenza che ci sia un nesso causale. Noi stiamo cercando soltanto di far luce, in questo momento in cui si tende a favorire o comunque a portare le persone a vaccinarsi, su una notizia del genere. Sappiamo benissimo che può tendenzialmente indurre i dubbiosi a non vaccinarsi”.
Sì, certo, però comunque il signor Di Paolo è morto.
Protopapa: “Sì, infatti è proprio per questo che noi vorremmo essere molto cauti e capire”.
Quindi voi chiedete un accertamento sulle cause e farete fare un’autopsia?
Protopapa: “Sì, faremo fare un’autopsia e abbiamo chiesto il sequestro della cartella clinica. Vediamo un po’ gli sviluppi”.
Prima della vaccinazione il medico vaccinatore ha sottoposto il signor Di Paolo ad accertamenti?
Protopapa: “Nulla, nulla, no. Da quanto mi risulta e da quanto sempre mi è stato riferito dalla moglie. Non soffriva di alcuna patologia, quindi sarà in qualche modo anche l’autopsia a disvelare eventuali altri problemi mai emersi e di cui neanche lui sapeva l’esistenza”.
Ma il signor Di Paolo non poteva svolgere il suo lavoro a casa in smart working, visto che faceva il web designer?
Protopapa: “Sì, poteva, era un web designer però penso, da quanto ne so, che si sia deciso alla fine a farlo, non tanto per motivi di lavoro ma diciamo per avere una maggiore libertà nella vita, per muoversi, per andare ad esempio dal tabaccaio o in altri esercizi commerciali. Non solo per motivi di lavoro”.
Lo ha fatto perché c’è l’obbligo vaccinale per gli over 50? Lo ha fatto per avere una libertà personale, diciamo così.
Protopapa: “Esattamente, soprattutto per questo, per non gravare anche sulla famiglia, per tutte quelle attività che comunque non erano incluse nel decreto. Qui infatti subentra il suo ragionamento per cui ha pensato ‘perché devo limitare non solo me ma anche tutta la mia famiglia e non poter andare a fare la spesa se non in certe modalità, non poter andare dal tabaccaio, eccetera”.
Per entrare anche in altre aziende in caso venisse richiesto.
Protopapa: “Sì, ecco per esemplificare”.
Era un lavoratore autonomo quindi non un lavoratore dipendente?
Protopapa: “Sì”
Aveva 54 anni giusto e anche due figli piccoli, dico bene?
Protopapa: “Sì, sì giusto, due figli piccoli anche”
La famiglia come ha reagito?
Protopapa: “Può immaginare, un disastro. Non sarà facile, non si può immaginare un padre di famiglia che stava benissimo, non aveva niente, dall’oggi al domani ti viene a mancare un componente, la famiglia non si dà pace, non riesce a crederci. Ecco perché non si ha nessun intento risarcitorio ma solo di sapere la verità, appunto di sapere se il loro congiunto fosse affetto da qualche malattia pregressa di cui egli stesso non era a conoscenza”.
Il medico curante del signor Di Paolo si è pronunciato? Ha detto qualcosa riguardo alla vicenda?
Protopapa: “No, no. Chiaramente noi, che abbiamo presentato una denuncia-querela, possiamo indicarlo anche come possibile soggetto in grado di riferire circostanze. Ma sa anche lei che ormai i medici curanti, di base, non sono molto coinvolti e si limitano a prescrivere medicine…”
Ci arrivano notizie di non pochi casi di reazioni avverse al vaccino, ma questa è forse più grave perché, a pensarci, se non ci fosse stata la legge che obbliga gli over 50 a vaccinarsi forse il signor Di Paolo non si sarebbe vaccinato per avere una vita normale. O sbaglio?
Protopapa: “Sì, certamente. Ecco lei coglie in pieno il fulcro di questa vicenda: se il signor Di Paolo non avesse avuto questa, tra virgolette, costrizione indiretta a vaccinarsi per poter avere una vita normale, non si sarebbe determinato a fare questo passo. Però stiamo sempre passando per una sorta di quello che gli avvocati chiamano antecedente necessario, quindi tutta quanta una catena: se non ci fosse stato l’obbligo vaccinale non si sarebbe vaccinato e se non avesse avuto cinquant’anni non si sarebbe trovato in questa situazione.
Sulla salma della vittima è stata disposta l’autopsia che verrà eseguita da un medico legale dell’Asl affiancato da un collega nominato dalla famiglia, il dottore Luigi Di Gesù.
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