NO AL NUOVO LASCIAPASSARE NAZISTA CHE I NUOVI DEMOCRATICI CHIAMANO GREEN PASS
Il diktat dei nuovi nazi-democratici è il seguente: coloro che non si sottopongono al siero sperimentale (perché di questo si tratta e non di vaccino) pur in assenza di un obbligo di legge che lo imponga, non possono avere gli stessi diritti di coloro che invece hanno deciso di farsi inoculare il farmaco. Nemmeno Joseph Goebbels era riuscito a tanto con la sua propaganda nazista. Le masse accettano e sostengono i loro burattini governanti. Apriamo i nostri occhi perchè i regimi totalitari del secolo scorso nascono da questi assolutismi difesi dall'ignoranza e il fideismo di quelli che sostengono queste privazioni della libertà e dei diritti umani e costituzionali.
Ora non sono i soliti "che i media dipingono come NoVax " a chiederlo infatti è spuntato un manifesto firmato da 300 docenti e studiosi contro il Green pass. Tra loro, anche il noto storico Alessandro Barbero
In trecento. Dalle facoltà di Ingegneria, Giurisprudenza, Matematica, anche Medicina. E lo storico Alessandro Barbero, il più illustre tra i firmatari. L’appello sottoscritto tra centinaia di docenti delle università italiane boccia il Green Pass, definendolo un provvedimento anticostituzionale e discriminatorio. Professori universitari (e non solo) sul piede di guerra contro il Green pass: sono 300 i firmatari di una nuova lettera rivolta al governo per chiedere di revocare l’obbligo negli atenei italiani. Tra le firme di docenti, ingegneri, giuristi e altre personalità di spicco, spunta anche quella di Alessandro Barbero, star dei social e professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale.
La posizione di Barbero è netta, come aveva chiarito lui stesso durante un dibattito alla Fiom fiorentina, ripreso dal Corriere della Sera: “Un conto è dire ‘Signori, abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario, e di conseguenza, adesso introduciamo l’obbligo”. Io non avrei niente da dire su questo’. Altro invece è dire che non c’è nessun obbligo, ‘però, semplicemente, non puoi più vivere, non puoi più prendere i treni, andare all’università'”.
Il manifesto contro il Green pass
“Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto Green Pass” si legge nel manifesto diffuso online da professori universitari e ricercatori. “Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico. Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia”.
“Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: ‘Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge’La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana’) e con quanto stabilito dal Regolamento Ue 953/2021, che chiarisce che ‘è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate’ per diversi motivi o ‘che hanno scelto di non essere vaccinate’. Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma”, si legge ancora nel manifesto.
“Nella situazione attuale, o si subisce il Green Pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente“.
“In sostanza, la ‘tessera verde’ suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione)
Al convegno Fiom
“Quella del ‘green pass’ è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere. Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari. Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione“
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