giovedì 13 settembre 2018

Vaccini e Alluminio


Siamo sempre più preoccupati per le conseguenze di questa politica sanitaria fondata sull’obbligo vaccinale e sull’utilizzo massivo di vaccini; una politica vaccinale che non tiene conto delle reazioni avverse, dei danni a breve e a lungo termine, dei danneggiati da vaccino: una realtà dimostrata da studi di ricercatori e medici indipendenti, e soprattutto dalla testimonianza di tante, troppe, persone vittime di questa incuranza e negligenza.
Noi forniamo prove e fatti per promuovere un dibattito scientifico finalizzato alla tutela di tutta la salute pubblica.
Chiediamo un confronto onesto e serio, che vada oltre il solito ritornello sull’ipotetica immunità di gregge e una superficiale rassicurazione sull’innocuità dei vaccini, del loro contenuto e dell’indiscriminata modalità di somministrazione.
Fare informazione e portare a conoscenza di più persone possibili ciò che viene ancora sottovalutato e negato è di fondamentale necessità per affrontare consapevolmente la realtà che stiamo vivendo.
Per chi vuole approfondire gli effetti sulla salute umana dell’alluminio contenuto nei vaccini, il prossimo appuntamento è il 25, il 26 e il 27 settembre a Torino, Milano e Padova .
All’attuale ministro della salute abbiamo scritto, allegando il “Dossier vaccini” e una bibliografia sull’alluminio contenuto nei vaccini (documenti che trovate alla fine di questo articolo).

Onorevole Ministro Giulia Grillo,
sottoponiamo alla Sua attenzione e a quella dei Suoi collaboratori quanto segue:
  • Stiamo approfondendo la correlazione tra l’alluminio, quale adiuvante contenuto nei vaccini, e gli effetti sulla salute umana. Collaboriamo con l’ Associazione francese “Mutua Assistenza ai Malati di Miofascite a Macrofagi” ( E3M ) – https://www.vaccinssansaluminium.org/italiano/ da diversi anni impegnata attivamente su questo fronte.
  • Riteniamo, alla luce degli studi bibliografici segnalati in calce, che in Italia la conoscenza che rileva la pericolosità dell’alluminio per l’organismo umano non sia ancora doverosamente contemplata nella ricerca medico-scientifica istituzionale e riconosciuta dalle Autorità Sanitarie.
  • Crediamo che un atteggiamento scientifico debba avvalersi del dubbio e della critica quali strumenti per approfondire i risultati parziali di volta in volta ottenuti, rispettare il principio di precauzione ed essere al servizio della salute pubblica; se la stessa scienza non è permeata da valori fondanti la nostra umanità non potrà difendere e sostenere la vita: finché ci saranno danni e danneggiati da vaccino, non potremo dire di aver debellato alcuna delle malattie verso cui l’attuale politica sanitaria sta attuando piani di prevenzione fondati sull’obbligatorietà vaccinale.
La ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che ci accorderà,
In fede,
Associazione Libera Scelta e Associazione Riprendiamoci Il Pianeta


Alluminio e Vaccini
Dr. Nathalie BOY, specialista additivi per GlaxoSmithKline: “In realtà, l’unico adiuvante approvato per il consumo umano [alluminio] è empirico. Nessuno sa come funziona, nessuno conosce la sua biodistribuzione. […] Infatti, credo che se l’alluminio arrivasse ora, non sarebbe accettato” (2002).
  •  I sali di alluminio sono riconosciuti come neurotossici dalle più alte autorità sanitarie francesi. Le segnalazioni sugli effetti secondari gravi, legati alla presenza di sali d’alluminio in numerosi vaccini, esistono da molti anni. La presa di coscienza aumenta nella popolazione mondiale, è ora che questa esigenza sia portata a conoscenza di tutti i cittadini, consapevoli dei problemi di salute pubblica legati alla vaccinazione.”
  • Gli enti internazionali, FDA ed EMA, preposti alla valutazione della tossicità dell’alluminio hanno stabilito il livello massimo consentito per dose vaccinale nei quantitativi di 0,85 mg – 1,25 mg, ma non esiste alcuna voce bibliografica a riguardo che ne certifichi la sicurezza. Questi valori massimi sono stati espressamente stimati su base empirica quali dosi necessarie per innescare l’efficacia vaccinale.
  • I lavori più recenti dei professori Gherardi e Authier (Unità INSERM U955/E10 Ospedale Henri Mondor, Créteil – Francia) mostrano che:
● L’alluminio rimane numerosi mesi nel sito d’inoculazione vaccinale. Nel contempo, esso migra nell’organismo e accede agli organi distanti come la milza, il fegato, il cervello.
● Questa migrazione si effettua più o meno rapidamente secondo 3 criteri: ○ Il sito d’inoculazione – migrazione più rapida se realizzata sottocutanea piuttosto che intramuscolare, ○ La genetica – migrazione più rapida su certi topi che su altri ○ La dose – una dose moderata di adiuvante di alluminio forma piccoli aggregati di particelle. Essa migra più velocemente nel cervello rispetto ad una dose importante, la quale crea aggregati più grandi, immagazzinati a lungo in periferia.
● Si accumula anche nelle ghiandole linfatiche e nella milza, che sono degli organi del sistema immunitario.
● I malati di miofascite a macrofagi soffrono di lesioni cerebrali. Queste lesioni corrispondono ai disturbi cognitivi dei pazienti MFM e sono associate ad una presenza a lungo termine dell’alluminio nel loro organismo a livello del sito d’inoculazione.
La qualità di queste ricerche, fatte dall’équipe INSERM, è tale che i risultati sono stati presi in considerazione dal Prof. Shoenfeld, referente mondiale nell’ambito dell’autoimmunità. Includendo la miofascite a macrofagi nella sua “sindrome degli adiuvanti – ASIA”. Casi evidenti sono stati segnalati in molti paesi. Alcuni ricercatori portoghesi si impegnano d’ora in avanti e seguono gruppi di persone colpite da miofascite a macrofagi.
In Francia, il Consiglio di Stato (la più alta giurisdizione amministrativa francese) ha riconosciuto per 8 volte (nel 2012, 2013, 2014, 2015) il legame tra il fenomeno definito come “miofascite a macrofagi”, caratterizzata da lesioni provocate dall’alluminio vaccinale dai macrofagi in soggetti affetti da encefalomielite mialgica e sindrome della stanchezza cronica, e l’alluminio vaccinale.

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