venerdì 27 aprile 2018

L’ultimo “terribile segreto dell’Irlanda cattolica” Nell'orfanotrofio gestito da suore fossa comune con 800 cadaveri di bimbi

I morti non sempre rimangono sepolti

LONDRA 2014
 - A forza di scavare, dall'Irlanda del cattolicesimo integralista affiorano orrori nuovi e più grandi. Stavolta scavare non è una metafora: l'ultimo segreto dell'Irlanda cattolica viene fuori da una fossa che potrebbe contenere fino a 800 corpi di bambini. L'hanno localizzata vicino a dove sorgeva un centro gestito da un gruppo di suore, a Tuam, nella parte nord occidentale dell'Isola di Smeraldo. Ma la brillantezza dei sui prati bagnati dalla pioggia è ora oscurata da queste altre tenebre che emergono dal passato.

La chiamavano semplicemente "The House", la Casa. Era un istituto religioso in cui, tra il 1925 e il 1961, venivano ospitate le madri non sposate e i loro figli, considerati dunque illegittimi. Doveva essere un luogo di accoglienza e ristoro, in teoria, nella pratica era un luogo di soprusi e sofferenze, non dissimile dalle "lavanderie" delle Sorelle di Maddalena, l'ordine religioso al centro dello scandalo e dell'inchiesta che ha scosso l'isola, portando soltanto ora a fare giustizia e a indennizzare, perlomeno dal punto di vista monetario, le vittime che ci sono passate dentro. Ma i morti non si possono indennizzare.

Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, che ha pubblicato ieri le indiscrezioni sulla scoperta della fossa comune, molti dei piccoli che vi vennero sepolti sarebbero morti per malattia e malnutrizione, nel più totale abbandono. I loro corpicini furono gettati all'interno di un serbatoio di cemento, senza nemmeno avere una bara e una lapide, e poi nascosti sotto terra. Poi un giorno la "Casa" è stata chiusa, è rimasta lì per un pezzo a sfracellarsi da sola, e alla fine l'hanno demolita. Da allora sono trascorsi decenni, ma solo ora si sta facendo finalmente luce su questa orrenda storia.i voci ne erano sempre girate, su quel luogo misterioso e maledetto, c'era chi diceva che sprigionasse odori velenosi e chi sosteneva perfino di sentire voci: ma era soltanto il vento. Adesso intorno alla fossa potrebbero presto arrivare le scavatrici del governo, per iniziare a riportare in superficie i resti dei corpi e le prove del misfatto. È cominciato tutto quando i familiari di una delle piccole vittime che sarebbero state sepolte nella fossa comune hanno denunciato la scomparsa del bambino: come se fosse una "missing person", svanita nel nulla.

Ora le autorità di Dublino potrebbero finalmente aprire un'inchiesta sulla vicenda, e la chiesa cattolica discute la costruzione di un monumento per ricordare i bimbi sepolti. Si calcola che migliaia di donne coi loro figli siano passate da lì. Era il loro unico modo per sopravvivere in una società che le detestava e le isolava, solo perché erano diventate madri al di fuori del matrimonio. Le suore non erano di certo comprensive. Le "ospiti" facevano i lavori più umili in una condizione di servitù, mentre i figli, come risulta anche da un'ispezione condotta durante gli anni Quaranta, erano malnutriti ed emaciati, soggetti a tutti i tipi di malattie. Molte donne riuscivano poi ad andarsene da quel luogo e a rifarsi una vita.

Ma per centinaia di bambini non è stato così. Circa 300 decessi vennero registrati soltanto fra il 1943 e il 1946, uno dei periodi più terribili per la Casa. "Le ossa sono ancora lì", afferma una storica locale, Catherine Corless, che ha scoperto i documenti sull'esistenza della fossa comune. Anche la gente del posto non risparmiava il suo odio per quelli che venivano chiamati con disprezzo "i bambini della Casa". I piccoli venivano segregati perfino dai coetanei, additati come diversi, maltrattati nella totale indifferenza. I sopravvissuti hanno continuato ad avere terribili incubi su quegli anni in cui vivevano in balia di una società crudele. Ma ora l'ultimo orrore d'Irlanda è venuto alla luce.

Tratto da: http://www.repubblica.it/esteri/2014/06/04/news/irlanda_fossa_comune-87999303/


La scoperta dopo anni di denunce e sospetti. L'orfanotrofio gestito da suore a Tuam nella contea di Galway è una delle 10 strutture sulle quali sta indagando il governo di Dublino. Nelle 'case' malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. Solo di recente il 'mea culpa' della Chiesa
2017 Una immensa fossa comune con i resti di circa 800 bambini. Dopo anni di denunce, sospetti e insabbiamenti su una pagina buia della storia recente irlandese, ora ci sono le prove inoppugnabili dell'orrore: nel sito dove si trovava la Bon secours mother and baby home a Tuam, nella contea di Galway, sulla costa occidentale della Repubblica, c'è una struttura sotterranea, divisa in venti camere, che contiene "significative quantità di resti umani". Lo ha scoperto un gruppo di investigatori nominati dal governo di Dublino per far luce sulle strutture che accoglievano gli orfani, le madri nubili e i loro bambini.

La commissione, che ha iniziato le ricerche nell'ex istituto religioso nell'ottobre del 2016, ha detto che l'analisi del Dna di alcuni del resti rivela che i bambini avevano tra le 35 settimane e i tre anni. I cadaveri sarebbero stati seppelliti nel periodo di attività del centro, quindi tra il 1925 e il 1961, ma soprattutto durante gli anni Cinquanta, quando in Irlanda c'erano oltre dodici orfanotrofi che ospitavano bambini e madri nubili. La casa di Tuam chiuse nel 1961.

L'ospizio, gestito dalle Bon secours sisters, un ordine religioso femminile cattolico, accoglieva le ragazze non sposate e le aiutava a partorire. Le ragazze venivano poi separate dai loro bambini, che venivano portati altrove nella struttura e allevati dalle suore finché non venivano adottati.

Il governo irlandese ha istituito nel 2015 la Mother and baby homes commission of investigation (Mbhcoi) a seguito del lavoro della storica di Tuam, Catherine Corless, che trovò i certificati di morte di quasi 800 bambini, ma le tombe di solo due di loro. "Tutto indicava che questa zona fosse una fossa comune" ha detto Corless al Guardian, ricordando come a metà degli anni Settanta un gruppo di ragazzi che giocava nel campo vide un mucchio di ossa in una camera sotterranea.

Dopo il 'mea culpa' della chiesa cattolica irlandese, che aveva in gestione molti di questi centri è emerso che chi viveva nelle 'case' soffriva malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. Molti dei piccoli non riuscivano a sopravvivere a quegli stenti e una volta morti i loro corpi venivano disposti in modo piuttosto sbrigativo all'interno di fosse comuni, tra l'altro senza alcuna indicazione delle loro identità. Una pratica comune nelle strutture cattoliche, in un Paese che al tempo aveva tassi di mortalità infantile altissimi.

La responsabile del governo per l'infanzia, Katherine Zappone ha detto che i resti del bambini troveranno adeguata sepoltura e commemorazione e che le famiglie verranno consultate. In un comunicato la commissione pubblica d'inchiesta si è detta "scioccata" per quanto scoperto sino ad ora. Quella di Tuam non era l'unica struttura del genere in funzione. Se ne contavano almeno una decina sparse in tutta l'Irlanda, dove vennero mandate circa 35 mila donne incinte ma non sposate, di fatto per isolarle dal resto della società.

Erano stati gli stessi vescovi irlandesi ad ammetterlo: "Purtroppo c'è stato un tempo in cui le madri non sposate erano spesso giudicate e rifiutate dalla società, compresa la Chiesa".

Una vicenda legata a questa realtà è stata raccontata anche in film come 'Magdalena' e 'Philomena'. Ques'ultima, in particolare, è la storia vera di una donna che per cinquant'anni cerca quel figlio che da giovane ragazza madre aveva dovuto dare forzatamente in adozione ad una coppia americana, seguendo la volontà delle suore di un istituto religioso irlandese in cui aveva partorito.

Tratto da:
http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/03/news/irlanda_fossa_comune_vicino_ex_orfanotrofio_gestito_da_suore_a_tuam_nella_contea_di_galway-159690248/


Se qualcuno volesse un articolo più dettagliato:


L'Irlanda voleva dimenticare.
Ma i morti non rimangono sempre sepolti.


https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&tl=it&u=https%3A%2F%2Fwww.nytimes.com%2Finteractive%2F2017%2F10%2F28%2Fworld%2Feurope%2Ftuam-ireland-babies-children.html

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