martedì 12 marzo 2019

Dossier “Soldi & Sanità”: i milioni dell’industria dei vaccini in Sicilia | NOMI E CIFRE


di Davide Maniscalco - 12 marzo 2019

Soldi, soldi e ancora soldi: precisamente 3.954.983, 6 euro. È la pioggia di finanziamenti con cui le case farmaceutiche avrebbero “irrigato” la sanità siciliana nel triennio 2015/2017. Di questi, 1.772.917 euro sarebbero arrivati dalla Bayer, la multinazionale nota per aver brevettato l’Aspirina.
È con la casa tedesca, infatti, che si giunge al quarto capitolo dell’inchiesta “Soldi & Sanità”iniziata a gennaio da ilSicilia.it con la GlaxosmithKline. Il titano dell’industria del settore, stando alle rendicontazioni, avrebbe indirizzato i propri fondi anche nell’Isola, con un sottile filo rosso che arriva a Roma fino a toccare, sembra, i vertici dell’Istituto Superiore della Sanità che fa capo al ministro catanese, Giulia Grillo.
Glaxo, Pfizer e Bayer, tutte multinazionali produttrici di vaccini. Proprio lunedì 11 marzo, per le famiglie dei bambini che frequentano l’asilo, è scaduto il termine per consegnare l’autocertificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione dei figli. Da oggi, chi non è in regola, non potrà entrare in aula.
bayerUn provvedimento, quello sull’obbligatorietà della profilassi, che ha diviso in due l’opinione pubblica e politica. Da un lato, chi ritiene che la scelta debba essere lasciata alla libera discrezione dei genitori. Dall’altro, coloro che ritengo la vaccinazione lo strumento per proteggere la salute pubblica.
Intanto, l’escalation delle cifre che pare abbiano versato le grandi case farmaceutiche produttrici delle molecole, si arricchisce di un capitolo in più.
La Bayer, dunque, avrebbe allargato i cordoni della borsa scucendo 1.772.917euro in Sicilia (solo nei capoluoghi di provincia) a fronte di un totale nazionale di 75.219.046 euro. Di questi, ne sarebbero finiti a Palermo 759.082,19 per un totale di 171 destinatari. Cifre al netto degli “aggregati”: somme che per motivi legali non corrispondono a dei nominativi, costituite da molti zeri.
IN SICILIA. Onlus, ospedali, centri per congressi, università. Quella di Catania (70.500E); farmaci sanità pillolesempre nel capoluogo etneo, l’ospedale “Garibaldi” (43.385 E); l’Ail Catania onlus “c/o Istituto ematologico ospedale Ferrarotto (30.000 E). Poi ancora Asp, Ordini dei medici, Fondazioni. Per queste, come già sottolineato in passato, si potrebbe parlare di un vero e proprio blind trust, nel senso stretto del termine e non nell’accezione positiva dell’istituto nato per risolvere i conflitti di interesse. Spesso, infatti, sono collegate a partiti politici e potrebbero servire, attraverso l’elargizione di fondi a loro indirizzo, per eludere le leggi sul finanziamento alle formazioni partitiche.
A PALERMO. Qui, nel triennio in questione,tra i presunti beneficiari: l’Università degli Studi (35.000 E), l’Associazione italiana contro le leucemie (30.000 E “c/o ospedale Cervello”), l’ospedale Cervello (30.000 E), gli ospedali riuniti “Villa Sofia – Cervello” (35.000 E). Gli ultimi tre dati sembrano nominalmente riferiti a tre soggetti diversi ma le due aziende ospedaliere sono state riunite, dieci anni fa, sotto un’unica realtà sanitaria. Visti così, i numeri sembrano rivelare più unità, come se il sistema amministrativo di “Villa Sofia”, “Cervello” e “Casa del Sole”, la terza componente delle Aziende Riunite, fosse a compartimenti stagni. Possibile, perché no.
Sempre a Palermo, una nota agenzia di viaggi presente anche nei registri Glaxo e Pfizer (46.854,43 E); il Centro di Formazione Sanitaria siciliana, diretto dal presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Salvatore Amato (31.429,16 E). Nello stesso periodo ne avrebbe ricevuti 28.002,73 pure da Pfizer.
Tra quelli riportati nei rendiconti, che si possono scaricare in fondo alla pagina, compare Sergio Maria Siragusa, professore ordinario dell’Ateneo palermitano e direttore dell’Unità operativa di Ematologia del Policlinico (22.704,6 E); Mariasanta Napolitano in servizio nella stessa unità di Siragusa da cui dipende (16.167,9 E). Quest’ultimo, sommando anche i fondi riportati dalle liste Pfizer, arriverebbe a 41.436 euro.
A Messina, compare di nuovo il nome di Salvatore Cuzzocrea, già presente nella rendicontazione della casa statunitense, poi diventato rettore dell’Università di Messina.
Proprio gli atenei, risultano registrati alla voce “organizzazioni sanitarie”. Sommando i versamenti Glaxo, Pfier e Bayer, l’Università degli studi di Palermo, avrebbe ricevuto all’incirca 300.000 euro  in tre anni. Cifre a tanti zeri anche per i poli di Messina e Catania.
vaccini sanitàNel giorno in cui diventa esecutivo il provvedimento sull’obbligo di vaccinarsi vale la pena soffermarsi, dati alla mano, su una parte dei fondi delle case farmaceutiche che  sarebbe finita anche oltre lo Stretto, arrivando, sembra, all’Istituto Superiore di Sanità di Roma. L’organismo di diritto pubblico, infatti, avrebbe percepito svariati “milaeuro” dalla Glaxo.  Questo, come già ricordato nel primo capitolo della nostra inchiesta, ha aperto possibili scenari di culpa in eligendo e in vigilando da parte del ministro della Sanità, Giulia Grillo. Questa, infatti, si è ritrovata, dapprima, con Walter Ricciardi a capo dell’organismo nonostante fosse già stato oggetto di due interrogazioni (Senato e Parlamento europeo) da parte di due colleghi di partito del M5S, per un presunto conflitto di interessi.
Poi, ha nominato come commissario straordinario Silvio Brusaferro indicato come facente parte del “comitato organizzatore del 51°congresso nazionale Siti (società italiana di igiene) con la sponsorizzazione della Glaxosmithkline,della Msd e della Pfizer”.
Infine, un importante dirigente del dicastero guidato dalla Grillo, che firma atti pubblici sui vaccini, sarebbe componente del consiglio d’amministrazione della Glaxo.
Tornando ai 3.954.983,6 euro che, secondo i documenti contabili, sono arrivati in Sicilia non si può fare a meno di constatare che con una cifra simile non si può costruire un grande ospedale ma migliorare l’esistente, aumentare i posti letto e la strumentazione, sicuramente sì.
Intanto una nomina fresca di questi giorni è quella di Franco Locatelli, neopresidente del Consiglio Superiore di Sanità, dichiaratamente “pro-vax”.
A favore o no della profilassi obbligatoria è altrettanto urgente la necessità di trovare la prova provata che sveli, o confermi, al di là di ogni ragionevole dubbio, il motivo che spinge le case farmaceutiche a “investire” denaro nella sanità. Fare luce su chi sono gli intermediari che si occupano materialmente dei trasferimenti di valore e qual è la figura professionale che spesso si confonde con quella dell’informatore scientifico del farmaco, e che invece pare si muova in un limbo border line.

Scarica i dati in basso con i nomi e le cifre:


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