martedì 18 settembre 2018

Così le multinazionali del farmaco sottraggono risorse economiche agli Stati secondo Oxfam


Oxfam
 ha pubblicato una ricerca che mostra come quattro delle più grandi industrie farmaceutiche – MerckPfizer, Johnson & Jonhson e Abbott – spostino i loro profitti in diversi paradisi fiscali ed evitino così di pagare le tasse nei paesi in cui operano, molto spesso nazioni in via di sviluppo.
Privare gli stati di somme così ingenti non fa altro che esacerbare le differenze tra le classi sociali, togliendo fondi necessari per migliorare le condizioni sanitarie di questi paesi. Oxfam ha calcolato che nei soli Stati Uniti questa attività si traduce nella sparizione di 2.3 miliardi di dollari, nelle altre economie avanzate la cifra è minore, ma comunque ingente e si attesta intorno a 1.4 miliardi.

Per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo, la cifra si aggira intorno ai 112 milioni di dollari: pochi se confrontati con quanto viene spostato nei paesi industrializzati, ma una cifra enorme che potrebbe essere investita in vaccini, cliniche e ricerca sanitaria. I governi si trovano ad avere molte meno risorse e il divario tra la parte della popolazione più ricca e quella  più povera cresce.
Quanto perso in tasse dai paesi in via di sviluppo – Oxfam
Quando i fondi vengono tagliati, le famiglie perdono l’accesso alle cure mediche e sono costrette ad indebitarsi per assistere i propri cari. A farne le spese sono in gran parte le donne, costrette a casa a prendersi cura dei malati e impossibilitate a lavorare. Questa condizione, unita all’aumento delle tasse sui beni di consumo, metodo utilizzato dai governi per non far andare il bilancio in rosso, riduce le famiglie indigenti sul lastrico.

Vaccini per HPV acquistabili con quanto evaso
Le analisi condotte da Oxfam hanno mostrato come i margini medi degli utili delle big del farmaco sono risultati, al lordo delle imposte, molto bassi sia nelle economie avanzate che in quelle meno sviluppate: rispettivamente,  del 7% e del 5% nel triennio 2013 – 2015. Ciò che non torna è come i report delle società su scala mondiale riportassero profitti fino al 30% dei ricavi. Incassi che non sono scomparsi, visto che ne è stata trovata traccia in alcuni paradisi fiscali. Il totale di quanto spostato offshore da Pfizer, Jonhson & Johnson, Abbott e Merck alla fine del 2016 era pari al 352 miliardi di dollari.
Secondo una ricerca condotta dall’economista Gabriel Zucman, nel 2015 quasi il 40% dei profitti totali dei quattro big dell’industria farmaceutica è stato spostato in paradisi fiscali. Secondo le stime dell’organizzazione, il potenziale trasferimento degli utili verso giurisdizioni a fiscalità agevolata avrebbe comportato perdite fiscali per le economie avanzate pari a 3,7 miliardi di dollari all’anno nel triennio 2013-2015. In Italia la sotto-contribuzione fiscale potrebbe aver causato un ammanco annuo da 270 milioni di dollari.

Annualmente vengono persi circa 3.7 miliardi di dollari
Ma dove finiscono questi soldi? Le multinazionali del farmaco hanno affermato di utilizzare le somme nel settore R&D (ricerca e sviluppo), ma la realtà è ben diversa. I profitti vengono utilizzati per pagare stipendi vertiginosi agli azionisti e ai dirigenti: tra il 2006 e il 2015, 341 miliardi di dollari sono stati aggiunti come bonus nelle buste paga o spesi in azioni.
Solo il 14% dei 2.000 miliardi di profitto sono stati spesi nello sviluppo di nuovi farmaci, pari a 260 miliardi di dollari. La spesa nel settore ricerca e sviluppo è addirittura inferiore a quanto speso nel reparto marketing: Johnson & Johnson ha speso 17,5 miliardi di dollari in marketing contro gli 8,2 spesi in R&D; cifre simili si registrano anche per Pfizer, Merck e Abbott.
Oxfam chiede ora ai cittadini di farsi sentire, chiedendo prezzi equi per i medicinali e più investimenti nei paesi in via di sviluppo.

Tratto da: https://it.businessinsider.com/ultimo-rapporto-oxfam-rivela-evasione-per-4-miliardi/?refresh_ce

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